Il consigliere provinciale e comunale del Pd, solo giovedì scorso, infatti, aveva chiesto al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e al ministro della Salute, Roberto Speranza, di intervenire per sospendere la presenza di questi operatori all’interno degli studi dei medici di famiglia, degli ambulatori pediatrici e, più in generale, dei reparti ospedalieri. La strada era stata già spianata dalla Regione Marche che, per motivi precauzionali, aveva praticamente bloccato le loro attività.
“La mia richiesta alla massima autorità sanitaria regionale e al ministro nasceva dalla considerazione che, se nessuno fosse intervenuto, gli informatori scientifici pugliesi avrebbero continuato a frequentare gli ambulatori e le strutture sanitarie mettendo (potenzialmente) a rischio i medici e i pazienti visto che - aggiunge Azzaro - avrebbero potuto inconsapevolmente essere veicolo del Coronavirus o analogamente essere loro stessi esposti maggiormente al rischio del contagio. Avevo, infine, proposto - ricorda l’esponente del Partito democratico - che le aziende in cui operano gli informatori scientifici attivassero il telelavoro (Smart working come si ama dire ora) proprio per ridurre, anzi evitare, i contatti con medici e pazienti. In sintesi, tutelando questi lavoratori tuteliamo, alla fine, tutti noi”.
È ancora Azzaro a precisare che la disposizione appena firmata dal capo dipartimento Salute della Regione Puglia “è stata inviata a tutte le Asl pugliesi e alle aziende ospedaliere universitarie della nostra regione”.