In questo momento particolare del nostro paese e del mondo, davvero occorre uno sforzo da parte di tutti gli umani di mettere da parte lo spirito critico, disegnando il futuro con tinte più fosche di quello che non sia già, con ragionamenti e previsioni che tengano presente solo il proprio modo di ragionare, senza cultura scientifica, senza una ricerca di fonti. Anche la scienza, oggi impegnata su una battaglia fortissima, ha fortemente radicato i piedi per terra e guarda al risultato di oggi e di qualche settimana. Sta sul fronte quotidiano.
Ai confinati serve dare speranza e non messaggi negativi. Come la continua corsa alle bufale; l’ultima che gira è una finta prima pagina del Corriere con la notizia che le scuole riapriranno a giugno. Pensate alle famiglie, con i ragazzi impegnati alle lezioni online – che il sistema scolastico giudica insufficiente – , questa notizia è un duro colpo alla psiche. Purtroppo nella mia personale esperienza di formatore degli adulti ho spesso incontrato persone non dotate di un proprio pensiero libero bensì legate a quello di altri “mi ha detto tizio, caio” ma, incalzavo io con una domanda “tu che pensi?”. Così accade che taluni, anche dotati di cultura scolastica, hanno da tempo cessato di pensare con la propria testa e postano di tutto con la convinzione di avere notizie verosimili, altamente improbabili, ma del tutto false col gusto di essere i primi a saperlo e primi a diffondere il messaggio. Esiste sempre per ognuno, prima di postare, la possibilità della ricerca delle fonti in internet. La bufala del finto Corriere e della scuola? Basta scrivere su Google (il rettangolo che sta sopra sullo smartphone) “Scuole chiuse a giugno per il virus” ed esce proprio il Corriere della Sera che smentisce. Fate pulizia in casa e anche mentale, per cortesia.
Invece plauso all’informazione di un giornalismo televisivo che racconta il presente e si gode dei collegamenti dalla Cina dove si sta uscendo, si vede un luce…
Ci sono le fake news sull’origine del virus da laboratorio, che venga dal cibo mangiato, non è affatto dimostrato che i virus si prendono mangiando. Cosi come non è vero che bevendo tanto si elimina il virus, come se fosse una briciolina di cereale. Il virus si trasmette solo attraverso i liquidi personali, naso, occhi, bocca e il suo viaggio è tra le cellule. E si mostra come un semplice raffreddore, che poi è quello che hanno i cosiddetti colpiti lievi che sono a casa.
La bufala ha diverse facce, l’una tende a minimizzare in modo eccessivo e irresponsabile il tema virus, con toccasana da fare in casa (l’etanolo, gli steroidi, l’acido acetico e l’acqua salata); l’altra tende a alimentare panico, fobie e psicosi collettiva con l’idea di mettere scarpe e vestiti sul pianerottolo perché il virus è sull’asfalto. Del resto chi pensa di passare le mani sotto le scarpe prima di entrare in casa? Deve prevalere il buon senso. Lavarsi spesso le mani, tenersi lontani dagli altri, evitare luoghi affollati e passare più tempo in casa con i propri cari e animali; fare pulizie eccezionali in casa può essere un giusto impegno fisico collettivo che ci rende positivi e poi ascoltare le notizie, vedere la curva come va, vedere che il primo paese della cinta milanese centro di evoluzione del contagio che non ha più casi, vedere le notizie buone senza togliere lo sguardo da quelle brutte, ma con sobrietà, responsabilità, tenendoci per mano di fronte a questa tragedia umanitaria, con la certezza di voler vincere la battaglia. Quello ci sarà dopo? Lo vedremo dopo. Piedi per terra e guardiamoci negli occhi e ... ce la faremo.