Il trend di crescita delle persone attualmente positive al coronavirus rimane stabile: oggi l'aumento è di 3851 unità, ma è un numero stabile rispetto ai giorni passati (sabato l'incremento era stato di 3.651 persone). Complessivamente i malati sono 73.880. Cresce ancora il bilancio delle vittime da Covid-19: nelle ultime 24 ore sono morte 756 persone, portando il totale a 10.779. I guariti superano quota 13030, rispetto al bollettino di ieri +646. Sono 3.906 le persone in terapia intensiva. Il numero complessivo dei contagiati - comprese le vittime e i guariti - ha raggiunto i 97.689. Lo ha detto il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, in conferenza stampa dalla sede del dipartimento che ha voluto anche ringraziare "il popolo albanese e il presidente Edi Rama" per la partenza di 30 tra medici e infermieri in aiuto del nostro Paese.
Il numero di casi totali italiani che hanno contratto il coronavirus tocca quota 97.689. Di questi, 73880 risultano ancora positivi. Sono 3.906 i malati ricoverati in terapia intensiva, 50 in più rispetto a ieri. Di questi, 1.328 sono in Lombardia. Dei 73.880 malati complessivi, 27.386 sono poi ricoverati con sintomi e 42.588 sono quelli in isolamento domiciliare, il 58% del totale, senza sintomi o con sintomi lievi. Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile.
Il dettaglio per regione: i malati
Dai dati della Protezione civile emerge che sono 25.392 i malati in Lombardia (883 più di ieri), 10.535 in Emilia-Romagna (+571) 7.251 in Veneto (+338), 7.268 in Piemonte (+417), 3.160 nelle Marche (+161), 3.786 in Toscana (+275), 2.279 in Liguria (+193), 2.362 nel Lazio (+181), 1.556 in Campania (+149), 1.141 in Friuli Venezia Giulia (+21), 1.293 in Trentino (+59), 1.034 in provincia di Bolzano (+105), 1.432 in Puglia (+74), 1.330 in Sicilia (+88), 1.169 in Abruzzo (+142), 897 in Umbria (-1), 539 in Valle d'Aosta (+71), 582 in Sardegna (+13), 577 in Calabria (+54), 100 in Molise (+2), 197 in Basilicata (+19).
Il dettaglio per regione: le vittime
Quanto alle vittime, se ne registrano 6.360 in Lombardia (+416), 1.443 in Emilia-Romagna (+99), 392 in Veneto (+30), 684 in Piemonte (+67), 386 nelle Marche (+22), 215 in Toscana (+17), 377 in Liguria (+19), 117 in Campania (+8), 136 nel Lazio (+12), 98 in Friuli Venezia Giulia (+11), 86 in Puglia (+15), 64 in provincia di Bolzano (+0), 65 in Sicilia (+8), 88 in Abruzzo (+12), 31 in Umbria (+3), 43 in Valle d'Aosta (+2), 129 in Trentino (+9), 25 in Calabria (+4), 27 in Sardegna (+1), 9 in Molise (+0), 4 in Basilicata (+1). I tamponi complessivi sono 454.030, dei quali oltre 254mila in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto.
Situazione in Lombardia
Sono più di 41 mila, esattamente 41007, i contagiati dal Coronavirus in Lombardia, con un aumento rispetto a ieri di 1592. Leggermente inferiore agli ultimi due giorni il numero dei decessi (416) che in totale sono arrivati a 6360. I ricoverati non in terapia intensiva sono 11.613, con un aumento di 461 (ieri erano stati 15) mentre quelli in terapia intensiva salgono a 1328, solo nove in più rispetto a ieri. Sono in tutto 107.398 i tamponi fatti e sono 9255 i dimessi. A fornire i dati è stato in diretta Facebook l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera.
Lombardia: "Gli interventi stanno dando i primi risultati"
L'aumento dei casi positivi al coronavirus in Lombardia "è stato inizialmente quasi esponenziale e dopo gli interventi il numero dei casi ha iniziato a essere sempre più stabile, come in questi giorni in cui abbiamo 1.500-2mila casi al giorno. Questo significa che gli interventi fatti stanno dando i primi risultati", ha aggiunto Danilo Cereda, responsabile delle malattie infettive della Dg Welfare della Regione Lombardia e membro dell'unità di crisi della Regione. Il livello di pressione sui servizi di emergenza urgenza a causa della diffusione del contagio da coronavirus, ha continuato, "è in diminuzione, sia nell'area di Bergamo e Brescia sia nell'area metropolitana di Milano. E anche nelle altre aree è stabile o in parziale diminuzione".
Emilia-Romagna, case protette unico focolaio
Preoccupa anche in Emilia-Romagna, la situazione delle case protette e delle residenze per gli anziani che, come ha detto il commissario regionale per l'emergenza Sergio Venturi, "restano l'unico vero focolaio d'infezione sul territorio". "Osserviamo - ha aggiunto - come le misure di distanziamento sociale comincino a dare i primi risultati. Ma non è questo il momento di mollare: rispettiamo tutti regole e restrizioni".