Commissioni Esteri riunite di Camera e Senato, presso la Nuova Aula dei Gruppi parlamentari e la Sala Koch, svolgono l'audizione in videoconferenza del ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Luigi Di Maio, su questioni di competenza nella gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid 19.
Di fronte al coronavirus che "sta sconvolgendo il mondo" e che in Italia "ha colpito con impatto particolarmente devastante", la Farnesina si è "immediatamente mobilitata su tutti i fronti", ha sottolineato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Quattro gli ambiti in cui si è mosso il ministero, ricordati da Di Maio: "facilitare il rientro dei nostri connazionali dall'estero; reperire materiale medico-sanitario organizzandone, ove necessario, il trasporto; favorire l'arrivo di aiuti internazionali; sostenere le imprese italiane che operano all'estero con misure concrete a sostegno dell'internazionalizzazione".
"È impensabile" che gli aiuti arrivati all'Italia per far fronte all'emergenza coronavirus "possano modificare il panorama delle alleanze alle quali l'Italia storicamente e culturalmente appartiene, a maggior ragione alla luce del fatto che gli aiuti stanno arrivando da tutte le parti del mondo". Di Maio ha ricordato gli aiuti arrivati da Usa, Russia, Cina e numerosi altri Paesi.
"L'Unione Europea ha fatto passi avanti importanti ma "non ancora sufficienti. Né in qualità né in quantità", ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. "L'Unione si gioca la partita della vita", ha aggiunto, sottolineando che "la sfida della pandemia è talmente straordinaria che richiede strumenti nuovi, ci impone di superare miopi egoismi nazionali e dimostrare, nei fatti, una solidarietà all'altezza dei nostri valori".
"La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen oggi si è scusata con l'Italia - ha scritto Luigi Di Maio su Fb -, ammettendo che molti Paesi all'inizio della pandemia non sono stati presenti quando abbiamo avuto bisogno di aiuto. Le sue parole rappresentano un importante atto di verità, che fa bene all'Europa e alla nostra comunità".
"Adesso l'Ue abbia il coraggio di difendere e tutelare tutti i popoli. Serve un'Europa più solidale. In corso c'è una delle trattative più importanti della nostra storia. Difendendo l'Italia, difendiamo anche l'integrità dell'Ue", aggiunge il ministro.
Mes, Salvini: "Fuori legge chi tratta in Ue senza voto Parlamento"
"Secondo la legge è necessario un voto in Parlamento. La legge 234 del 2012, la cosiddetta legge Moavero, prevede che prima dei consigli europei, come quello del 23 aprile, ci sia un voto. Da Pd e 5S ci sentiamo dire che il premier verrà a informarci, poi andrà a Bruxelles e al ritorno chiederà il voto del Parlamento. Va bene aver scritto Giocondo in fronte, però...". Così Matteo Salvini in conferenza stampa parlando di Mes.
"Chi va a Bruxelles senza un mandato chiaro del Parlamento - continua Salvini - è fuori dalla legge. Se poi il Parlamento vota a maggioranza 'viva il Mes, vendiamoci il Duomo e il Colosseo'... Fino a l'altro ieri Conte diceva che il Mes era uno strumento vecchio e inutile, ora dice che è un argomento di discussione. Il Parlamento non va informato - rimarca il leghista -, va coinvolto e occorre votare. Mi aspetto che dai piani alti qualcuno faccia rispettare la legge. Articolo 1 della legge 234, chiaro: vorremmo semplicemente che il Parlamento votasse sì o no ad una rapina, se è a mano armata o con il machete è pur sempre una rapina".
Pensa di chiamare Mattarella? "Non vorrei essere uno stalker - replica Salvini tornando sulle sue parole di ieri, quando ha chiesto di sapere cosa ne pensa il Quirinale del no di Conte al voto parlamentare prima del consiglio europeo -, sarebbe la quinta volta in poco tempo che lo chiamo. Conosce lui, come conosco io e come conoscono tanti, qual è la legge. C'è un articolo che prevede che il presidente del Consiglio, prima di andare a trattare in Europa con altri capi di stato e di governo, debba far votare dal Parlamento qual è il suo mandato", conclude.