ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Domenica, 26 Aprile 2020 04:31

Il consigliere dell’Unione dei comuni terre del mare e del sole Angelo Di Lena denuncia "I Bollettini epidemiologici poco chiari e con dati troppo generici"

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Gli aggiornamenti dell'emergenza Covid-19 che riguardano la vita delle amministrazioni comunali ingenerano dubbi e timori nei cittadini. Questa l’opinione del Consigliere dell’Unione dei comuni terre del mare e del sole Angelo Di Lena che aggiunge:

Tanti sono stati i sindaci che hanno denunciato pubblicamente con manifestazioni pacifiche la penuria delle informazioni, purtroppo non il sindaco di Pulsano.
Mi chiedo perché nel bollettino pomeridiano non vengono forniti i dati dei positivi e dei quarantenati, comune per comune, come succede nella vicina Basilicata, o in Emilia Romagna? Sapete che per DPCM, e per disperazione dell'Ager, i sindaci sono tenuti ad attivare un servizio di raccolta rifiuti dedicato per i contagiati? Se non sanno esattamente quanti sono e dove vivono, come potranno allertare il gestore della nettezza urbana? Sapete che ci sono comuni che non hanno applicato le disposizioni mettendo a rischio gli operatori ecologici e la collettività? La task force e i dipartimenti di prevenzione dovrebbero preoccuparsi anche di questo. È dai dettagli e dalla trasparenza che si può valutare l'efficienza e l'efficacia delle azioni messe in campo.
A quanto pare non è possibile conoscere il dettaglio comunale e provinciale dei tamponi effettuati giornalmente dal dato complessivo diramato fino ad oggi non è possibile valutare, ad esempio, né la virtuosità della provincia di Taranto né avere la certezza che la provincia di Foggia è maglia nera.
Che ne posso sapere io cittadino se a Taranto sono stati fatti più tamponi, in rapporto al numero degli abitanti, che nei singoli paesi ? Ed ancora perché non fornire con i bollettini quotidiani una base comunale dei decessi?
È possibile conoscere il numero dei pulsanesi in quarantena?
Tecnologicamente e legalmente tutto questo è certamente possibile, quella della privacy è solo una scusa.
Non si stanno chiedendo nomi, cognomi e civici dei contagiati o quarantenati, ma una opportuna mappa epidemiologica su base comunale per meglio tenere sotto controllo l'evolversi del contagio, per aiutare i sindaci, per responsabilizzare la cittadinanza e per farli sentire partecipi di una battaglia comune contro il covid.

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