ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Lunedì, 04 Maggio 2020 06:25

Taranto - "Riprogrammare il bilancio" il grido d'allarme di 100 micro-imprese

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Si pubblica qui di seguito il comunicato stampa che si allaccia al grido di dolore lanciato dal mondo del commercio in città attraverso le locandine affisse su molte vetrine di attività commerciali e dalla lettera inviata al sindaco da 100 titolari di microimprese, Giampaolo Vietri - Consigliere Provinciale e Comunale di Taranto – Fratelli d’Italia

 Il grido di dolore del commercio tarantino che proviene in queste ore soprattutto dalle microimprese deve trovare risposte e contributi fattivi da parte di tutte le istituzioni. A tale riguardo, non è ammissibile che il comune nel proprio bilancio approvato non abbia stanziato un solo euro di risorse comunali per fronteggiare questa crisi ma, anzi, abbia iscritto in bilancio voci di entrata che si realizzano solo con l’imposizione massima di tutta la tassazione locale.

Anche le esenzioni tratteggiate per la Tari non hanno attualmente copertura finanziaria in bilancio, come affermato dal dirigente alla programmazione finanziaria del comune di Taranto. Non si può solo attendere gli aiuti del governo e della regione ma è indispensabile che anche il comune faccia appieno la propria parte. Vista l’emergenza in atto è necessario porre in essere una riprogrammazione coraggiosa del bilancio comunale che si rifaccia alla realtà, per aiutare l’economia cittadina a risollevarsi senza continuare però a vessare i cittadini e il mondo del lavoro.

La programmazione finanziaria del comune non può rimanere di natura ordinaria ma deve far fronte alla eccezionalità e difficoltà del momento attraverso una nuova gestione straordinaria che va coordinata attraverso un confronto costante con le rappresentanze economiche, sociali e produttive della città. Gli interventi indispensabili per sostenere l’economia cittadina non si potranno limitare a defalcare dai tributi i mesi in cui le attività sono rimaste chiuse perché tali quote di tasse dovrebbero ritenersi di per sé non dovute essendo stati gli esercenti obbligati a non lavorare. Per questo ogni centesimo di spesa autorizzato nel bilancio approvato, redatto prima dell’inizio di questa crisi, va riesaminato e, se necessario, destinato alle nuove esigenze emerse per finanziare l’emergenza. Come ho già proposto in consiglio comunale va utilizzato anche l’avanzo di amministrazione 2019 che, essendo un risparmio della stessa collettività, va usato per alleggerire la pressione tributaria rispetto agli anni precedenti. Si individuino immediatamente anche risorse comunali da destinare a questa crisi accompagnate da una programmazione di interventi regolamentari e tributari che abbiano copertura finanziaria prima che sia troppo tardi per molte delle nostre attività commerciali e produttive.

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