Ad avanzare tale richiesta è il consigliere regionale Gianni Liviano.
"Ho appreso dalle denunce avanzate dai sindacati di categoria dei metalmeccanici che i vertici di ArcelorMittal, a distanza di poche ore dall'incontro con le organizzazioni sindacali nel corso del quale venivano comunicati blocchi e rinvii di ripartenza di impianti dello stabilimento siderurgico, tramite avviso telefonico e attraverso il proprio portale digitale, hanno inviato, a poche ore dall'inizio dei rispettivi turni di lavoro, le lettere di collocazione in cassa integrazione, con causale Covid 19, per ulteriori circa 1000 lavoratori di diversi reparti. Siamo di fronte - sottolinea Liviano - ad un comportamento di assoluta gravità, tanto più che la decisione di procedere ad ulteriore cassa integrazione sarebbe stata presa dai vertici di ArcelorMittal senza consultare le organizzazioni sindacali. Non vorremmo - aggiunge il consigliere regionale tarantino - che tutto si riconducesse al braccio di ferro in atto tra Governo e gruppo franco-indiano con il secondo che punta a ridiscutere quanto sottoscritto nel contratto dello scorso marzo con Ilva in amministrazione straordinaria se non, addirittura, decidere il disimpegno completo dallo stabilimento siderurgico di Taranto. Preoccupazioni peraltro evidenziate con forza dagli stessi sindacati. A questi giochi sulla testa degli operai e delle rispettive famiglie noi non ci stiamo. Tanto più che la novità di queste ultime ore si affianca alla cronica difficoltà delle aziende dell'indotto e dell'appalto ex Ilva che, seppur di fronte all'annuncio di ArcelorMittal dello sblocco di 9 milioni di euro per il pagamento di parte delle fatture inevase, versano in condizioni di criticità. Infatti le stesse, in periodi più o meno ricorrenti, devono confrontarsi con il ritardo da parte dell'azienda dei pagamenti loro dovuti con il conseguente forte intervento di sindacati e organizzazioni datoriali perché la situazioni si sblocchi. Per questo - conclude Liviano - ho chiesto che i vertici di ArcelorMittal vengano, una volta per tutte, a relazionare in commissione sulle loro reali intenzioni".