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Giovedì, 11 Giugno 2020 20:32

Montanelli, la Fondazione: "Sconcerto per richiesta rimozione statua"

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"Una vicenda sgradevole, sia nel merito che nel metodo. Esprimo stupore e sconcerto per una richiesta inaccettabile". Così, all'Adnkronos, Alberto Malvolti, presidente della Fondazione Montanelli Bassi di Fucecchio (Fi), istituita per volontà di Indro Montanelli nel 1987, commenta la richiesta di rimuovere da Milano la statua dedicata al giornalista.

"Si vuole usare strumentalmente un singolo episodio della vita giovanile di Montanelli - il matrimonio con una ragazza minorenne in Etiopia, peraltro che non comportò nessuna violenza e che fu condiviso pubblicamente dalla popolazione abissina - sostiene Malvolti - per colpire un personaggio famoso e così richiamare una vasta attenzione".

"A parte che a Montanelli le statue non piacevano (una volta disse che servono solo per essere prese di mira dagli escrementi dei piccioni), trovo assurdo che si chieda di rimuovere un omaggio a un grande milanese adottivo che ha amato Milano, la città dove ha lavorato e vissuto, e che ha contribuito ad accrescerne il prestigio nel mondo", conclude Malvolti.

Richiesta di rimuovere da Milano la statua dedicata al giornalista Indro Montanelli, la richiesta dei Sentinelli

I Sentinelli di Milano, 'organizzazione laica e antifascista' hanno scritto al sindaco Giuseppe Sala e al consiglio comunale per chiedere di rimuovere la statua dedicata a Indro Montanelli dai Giardini che portano il nome del giornalista e così la stessa intitolazione, per dedicarli invece "a qualcuno che sia più degno di rappresentare la storia e la memoria della nostra città Medaglia d'Oro della Resistenza". La richiesta arriva sulla scia degli abbattimenti di statue visti nel mondo durante le manifestazioni in ricordo di George Floyd.

"A Milano - hanno spiegato con un post su Facebook - ci sono un parco e una statua dedicati a Indro Montanelli, che fino alla fine dei suoi giorni ha rivendicato con orgoglio il fatto di aver comprato e sposato una bambina eritrea di dodici anni perché gli facesse da schiava sessuale, durante l'aggressione del regime fascista all'Etiopia. Noi riteniamo che sia ora di dire basta a questa offesa alla città e ai suoi valori democratici e antirazzisti".

A Minneapolis, "le proteste sorte spontaneamente in ogni città con milioni di persone in piazza e l’abbattimento a Bristol della statua in bronzo dedicata al mercante e commerciante di schiavi africani Edward Colston da parte dei manifestanti antirazzisti di Black Lives Matter richiamiamo con forza ogni amministrazione comunale a ripensare ai simboli del proprio territorio e a quello che rappresentano", sottolineano ancora i Sentinelli nella loro proposta, sostenuta anche da Arci Milano.

Con infomazione dell'Adnkronos

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