Il premier è stato sentito per tre ore come persona informata sui fatti. Ascoltati anche il ministro dell’Interno Lamorgese e il ministro della Salute Speranza. Già sentito il presidente dell'Istituto superiore di sanità. Sileri: "Zone rosse istituite anche da governatori e sindaci". La Pm di Bergamo Rota: "Audizioni in clima di massima distensione".
"Le audizioni si sono svolte in un clima di massima distensione e di massima collaborazione istituzionale". Lo ha detto il procuratore di Bergamo Maria Cristina Rota in una dichiarazione dopo aver sentito a Palazzo Chigi il premier Giuseppe Conte e i ministri Roberto Speranza e Luciana Lamorgese come persone informate sui fatti.
"Ora - ha aggiunto il procuratore che si è fermato qualche istante con i giornalisti davanti a palazzo Chigi - noi ce ne andiamo, grati delle dichiarazioni che abbiamo avuto, a completare il nostro lavoro".
Lei aveva detto che la zona rossa era responsabilità del governo? "No. Avevo dichiarato che dalle dichiarazioni che avevamo in atto c'era quella in quel momento. Oggi non ho altro da aggiungere" ribatte ai cronisti la Pm di Bergamo.
Si è dunque cinclusa l'audizione del premier Giuseppe Conte che è stato sentito per circa 3 ore nell'ambito dell'indagine sulla mancata zona rossa ad Alzano Lombardo e Nembro come persona informata dei fatti. E sono stati ascoltati anche i ministri dell'Interno Luciana Lamorgese e della Salute Roberto Speranza. "Penso che chiunque abbia avuto responsabilità dentro questa emergenza, dal capo dell'Oms al sindaco del più piccolo Paese, debba essere pronto a rendere conto delle scelte fatte. È la bellezza della democrazia. È giusto che sia così. Da parte mia ci sarà sempre massima disponibilità nei confronti di chi sta indagando". Così in un post su Facebook il ministro della Salute, Roberto Speranza, dopo essere stato sentito in qualità di persona informata sui fatti dai pm di Bergamo nell'indagine sulla mancata zona rossa ad Alzano Lombardo e Nembro.
Il premier è stato sentito come persona informata sui fatti dai Pm di Bergamo che da ieri sono a Roma per raccogliere le deposizioni degli esponenti di governo e dei tecnici che hanno lavorato al loro fianco nell'emergenza Coronavirus e in particolare per avere la loro versione sulla mancata zona rossa ad Alzano e Nembro. Vicenda sulla quale la magistratura ha acceso un faro per capire se istituirla spettava al Governo o alla Regione o a entrambi, se ci siano o meno responsabilità penali e se il non aver isolato i due Comuni, dove già dalla fine di febbraio i contagi erano cresciuti i maniera esponenziale, sia stata una delle cause che ha portato all'alto numero di morti in Val Seriana e nelle sue Rsa, altro tema di indagine assieme a quello del caso dell'ospedale di Alzano.
Ma intanto proseguono le polemiche. In questo caso innescate dal sindaco di Bergamo Giorgio Gori che in un tweet si è lamentato che in Regione "da quando abbiamo segnalato che i decessi reali erano molti di più di quelli "ufficiali", hanno secretato i dati per provincia". Immediata la replica del Pirellone secondo cui la denuncia di Gori "non corrisponde al vero" perché l'informazione "non è cambiata e continua a essere la stessa".
Mentre due giorni fa il pool di magistrati guidati dal Procuratore facente funzione Maria Cristina Rota ha ascoltato il presidente dell'istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro, il lavoro è proseguito anche nella raccolta del materiale, come carteggi, verbali interni del comitato tecnico scientifico della Protezione Civile, delibere e Dcpm, per ricostruire passo a passo cosa è accaduto esattamente dal 3 al 7 marzo, quando poi l'esecutivo ha deciso di trasformare l'intera Lombardia e altre 14 province in Zona Rossa.
Il programma dei magistrati prevede di ascoltare i ministri della Salute Roberto Speranza e dell'Interno Luciana Lamorgese (per il numero uno del Viminale l'audizione dovrebbe riguardare tra l'altro l'interlocuzione con il prefetto di Bergamo quando in quei giorni si decise il rinforzo del personale chiamato a presidiare l'area che poi non venne più chiusa).
Conte aveva dichiarato che avrebbe ribadito come la Regione Lombardia, con cui da mesi c'è un rimpallo di responsabilità, aveva gli strumenti tecnici per agire in autonomia come hanno fatto altre Regioni. Concluse le audizioni romane, i Pm bergamaschi, che sulla vicenda hanno già sentito tra gli altri il presidente della Lombardia Attilio Fontana e l'assessore al Welfare Giulio Gallera, dovrebbero cominciare a tirare le fila e stabilire se si sia trattato di atti da incasellare in scelte politiche o se ci siano o meno responsabilità penali. Nell'eventualità in cui si dovessero ipotizzare responsabilità a carico di esponenti del governo durante l'esercizio della funzione, il procedimento dovrebbe essere trasmesso al Tribunale dei Ministri del distretto e quindi a quello che ha sede presso la Corte d'Appello di Brescia. Quel che è certo è che la ricostruzione sulla mancata zona rossa servirà a inquirenti e investigatori per avere un quadro di fondo per proseguire con gli altri filoni di indagine, quella sull'anomala riapertura del pronto soccorso dell'ospedale di Alzano lo scorso 23 febbraio e le morti nelle Rsa bergamasche.
Ancora ieri Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità ha spiegato che è stata sollevata "l'attenzione sulle aree dove c'erano il numero maggiore di casi e sono state fatte, con una tempistica stringente e non perdendo assolutamente tempo, tutte le analisi che hanno permesso al decisore politico di fare le scelte del caso".
Salvini: spettava al governo istituire le zone rosse'.
"Il premier ascoltato dalla Procura? Non commento con parole mie, ma con quelle del Pm di Bergamo: 'Spettava al governo creare le zone rosse, la Regione Lombardia non aveva alcuna responsabilità'". Cosi il leader della Lega, Matteo Salvini, rispondendo ai cronisti a Bagheria sull'inchiesta in corso.
"Se cambiano, modificano o cancellano i decreti sicurezza lo fanno per una questione ideologica: non penso che lo faranno perché litigano su ogni cosa, ma noi saremo pronti a raccogliere migliaia di firme per fermarli", ha poi aggiunto commentando la notizia secondo la quale il ministro della Cultura e capo delegazione al governo del Pd Dario Franceschini avrebbe chiesto al Consiglio dei Ministri di apportare a breve le modifiche ai decreti sicurezza identificati con il nome dell'ex ministro dell'Interno.
"Immigrati in rivolta nel centro di accoglienza di Treviso, con operatori chiusi nella struttura e decine di donne e uomini in divisa costretti a intervenire. Con la Lega al governo, avevamo bloccato gli sbarchi e ridotto le presenze di clandestini in tutta Italia", ha poi detto Salvini commentando quanto sta accadendo alla Caserma Serena di Casier (Treviso). "Ora l'invasione è ricominciata: chiedo al ministro Lamorgese un intervento immediato - conclude - soprattutto nel bel mezzo dell'emergenza Covid, Treviso e tutti gli altri Comuni vanno aiutati e difesi e non danneggiati con la presenza di violenti e balordi".
E Salvini, sempre a proposito del governo, ha detto: "Stati Generali? Noi siamo per il 'modello Genova' con l'azzeramento del codice degli appalti. Non serve andare a Villa Pamphili per dirlo". "Al posto di qualche regista di fama mondiale che ho sentito sfilerà a villa Pamphili per gli Stati generali, il governo - ha incalzato il senatore del Carroccio - farebbe meglio a invitare un pescatore di Santa Flavia (Pa): gli spiegherebbe che la marineria è in ginocchio e che i pescatori non hanno preso nè Cig nè i 600 euro".
"Ai poemi di Alberto Samona' preferisco quelli di Leopardi. Non ho letto le sue poesie e non le leggerò. Fortunatamente nazismo e comunismo sono stati sconfitti dalla storia, sono la stessa feccia". Cosi il leader della Lega è poi intervenuto con i cronisti sulle polemiche per una poesia scritta vent'anni fa, in cui si sarebbe fatto riferimento alle Ss, dall'attuale assessore leghista ai Beni culturali in Sicilia, Alberto Samonà.
"La Sicilia non si lega", "Slega la Sicilia", "Salvini giù le mani dalla Sicilia": sono alcune delle scritte negli striscioni mostrati da un gruppo di "Sardine" che sta protestando a Bagheria, dove è appena arrivato il leader della Lega, Matteo Salvini. La contestazione sta avvenendo comunque a distanza, Salvini a Bagheria sta per incontrare i giornalisti a Villa Ramacca.
"Tratte care e tratte cancellate, penso a Trapani. Ma anche ai problemi per la Sardegna. Con tutti i miliardi che gli italiani hanno dato ad Alitalia non è possibile che in una stagione così delicata per il turismo ci siano tagli o prezzi così elevati", ha osservato Salvini arrivando all'aeroporto di Palermo dove ieri si è tenuta una seduta straordinaria del governo regionale e dell'Anci Sicilia sul caro tariffe e sulla decisione dell'Alitalia di cancellare i collegamenti con lo scalo di Trapani Birgi. "Per questo motivo - ha aggiunto Salvini - abbiamo già chiesto al governo di intervenire perché gli italiani ci mettono i soldi ma poi vogliono poter volare a prezzi decenti".
"La lotta alla mafia non è ancora stata vinta. Lotta alla mafia significa aiutare le forze dell'ordine ma anche dare lavoro", ha dichiarato sempre Salvini incontrando i giornalisti dopo avere deposto una corona di alloro sul luogo della strage in cui morirono il giudice Falcone, la moglie e gli agenti di scorta. Il leader della Lega ha aggiunto: "Oggi è una giornata fondata sul lavoro. Incontriamo pescatori, artigiani commercianti, disoccupati operai. Mentre altri organizzano passerelle coi vip io ho scelto di dedicare la giornata di oggi al lavoro in Sicilia e la giornata di domani al lavoro in Calabria".