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Giovedì, 24 Settembre 2020 15:24

Mattarella: "Anche noi italiani amiamo la libertà ma abbiamo a cuore anche la serietà" Cossiga, il ricordo di Mattarella a 10 anni da morte

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Lo avrebbe detto il presidente della Repubblica durante la sua visita a Sassari commentando le parole del premier britannico che aveva spiegato in questo modo la difficoltà degli inglesi a rispettare le regole anti-Covid. Cerimonia per i 10 anni dalla scomparsa di Francesco Cossiga. "Al principio di laicità dello Stato Cossiga è rimasto sempre fedele”.

"Anche noi italiani amiamo la libertà ma abbiamo a cuore anche la serietà". Sarebbe stata questa, secondo quanto riferito da un partecipante, la risposta del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla sollecitazione di alcuni presenti alla cerimonia per i 10 anni dalla scomparsa di Francesco Cossiga che gli hanno chiesto cosa pensasse di quanto dichiarato dal primo ministro britannico, Boris Johnson. Martedì, parlando alla Camera dei Comuni, Johnson aveva affermato che gli inglesi, a differenza di italiani e tedeschi, amano la libertà e per questo hanno avuto più contagi di Covid. 

Le parole di Johnson

"C’è un’importante differenza tra il nostro Paese e tanti altri Stati nel mondo. E cioè che noi amiamo la libertà. Per questo è molto difficile per il popolo inglese obbedire in modo uniforme alla linee guida così come sarebbe necessario”, aveva affermato il titolare di Downing Street rispondendo a una domanda sul perché nel Regno Unito si stiano registrando così tanti nuovi casi di coronavirus rispetto ad altri Paesi, tra cui ad esempio l’Italia. La polemica è esplosa proprio mentre in Gran Bretagna entrano in vigore una serie di nuove misure per il contrasto della diffusione del Covid che resteranno attive per sei mesi. Il governo britannico sta cercando di scongiurare un nuovo lockdown generale, ma l'epidemia nel Paese continua a registrare dati allarmanti. I consulenti scientifici del governo, Patrick Vallance e Chris Whitty, hanno avvertito che se l'incremento dei nuovi casi di Covid-19 resterà al livello attuale, a ottobre potrebbero esserci 50mila infezioni al giorno e oltre 200 morti al giorno a novembre. Il Regno Unito finora ha registrato 410mila casi di Covid e quasi 42mila morti.

Cossiga, il ricordo di Mattarella a 10 anni da morte

"Cossiga fu eletto per la prima volta deputato nel 1958, a trent’anni. Idealità e pragmatismo, fedeltà ai principi e attenzione alla concretezza della vita sociale divennero i parametri del suo lavoro parlamentare e della sua militanza politica. A questa scuola si formava la classe dirigente di governo: nel confronto talvolta aspro sui principi ma sempre orientato a composizioni –sul piano delle norme come su quello dei riflessi sociali- capaci di evitare conflitti laceranti e di sospingere il Paese sulla strada della stabilità e di un maggior benessere". Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricordando, in una cerimonia all'Università di Sassari, Francesco Cossiga, nel decimo anniversario della morte.

"Il legame tra Cossiga, Sassari e la Sardegna è sempre stato forte e profondo, andando ben oltre la pur rilevante dimensione familiare e affettiva. Del rilievo di queste origini il presidente Cossiga ha sempre parlato come di un insieme di valori etici e culturali, del retaggio di una comunità capace di tenere insieme ruvidità nel linguaggio e pudore nei sentimenti, contrasto nelle idee e amicizia tra le persone", ha affermato ancora Mattarella aggiungendo: "Ricordare Francesco Cossiga nell’Università che lo vide studente e poi brillantissimo e apprezzato docente è un omaggio alle sue radici, umane e intellettuali, e allo spessore con cui si è reso protagonista della vita politica e istituzionale del Paese nell’arco di mezzo secolo".

"Al principio di laicità dello Stato Cossiga è rimasto sempre fedele”. Nel suo dichiararsi 'cattolico liberale' c’era un ossequio, un rispetto per la casa comune e per la sovranità delle istituzioni della Repubblica, che non concedeva spazio a tentazioni confessionali o integralismi di sorta. Convincimenti che approfondiva volentieri anche attraverso gli amati classici del diritto e della filosofia anglosassone, ragioni non secondarie della sua capacità di dialogo politico, nel partito in cui militava e con personalità di partiti avversari", ha affermato ancora il capo dello Stato. "La famiglia, inserita in una ampia e feconda rete di relazioni nella società sassarese, è stata per lui - ha ricordato Mattarella - anche la palestra dove ha potuto coltivare, sin da giovane, la passione politica. Palestra nella quale si è allenato al pluralismo, al confronto, alla laicità delle scelte e dove, ha poi sottolineato lo stesso presidente Cossiga, 'l’antifascismo era un fatto discriminante non solo dal punto di visto politico ma morale'". "E’ in questo ambiente che ha sviluppato quella 'sensibilità per l’unità delle forze democratiche', che nel tempo si è affermata come tratto qualificante del suo impegno politico".

"Volle notare, nel suo discorso di insediamento come Capo dello Stato, di essere il primo Presidente -ha sottolineato ancora Mattarella - a non appartenere 'alla generazione di coloro che meritatamente si possono definire padri della Patria, cioè a quegli uomini che hanno lottato per la libertà, per l’indipendenza e per la democrazia dell’Italia e che hanno contribuito in questo segno alla nascita della Costituzione repubblicana'". "Fu nel crogiuolo di idealità e speranze del dopoguerra, alimentate dalla libertà appena riconquistata e dalla responsabilità che si avvertiva nei confronti della rinata democrazia, che Cossiga formò il suo pensiero e cominciò a prendere parte al confronto pubblico. Agli studi di diritto si affiancarono, già in età giovanile, le letture di Jacques Maritain e Antonio Rosmini, di Tommaso Moro e Gabriel-Honoré Marcel".

"Sentiva di voler misurare la sua fede cristiana nella costruzione di una società libera, democratica e pluralista e la Fuci fu anche per lui, come per altri prestigiosi dirigenti della Dc, una scuola di umanesimo, in cui il sapere teologico –da Sant’Agostino a San Tommaso– veniva portato al confronto con la modernità incalzante di una società che usciva dalla guerra e desiderava di dare solidità a un percorso di sviluppo civile".

"In un saggio del 1951, dedicato al diritto di petizione, il professor Cossiga sottolineava la necessità del contributo della partecipazione attiva dei cittadini alla costante rigenerazione democratica, necessaria per consolidare i principi della Carta: 'La caratteristica peculiare degli ordinamenti democratici –scriveva infatti Cossiga– prima e più ancora che da una organizzazione formale degli organi costituzionali, è data da una effettiva partecipazione della base popolare alla vita dello Stato'. Una tensione che dal giovane studioso si è poi trasmessa nell’azione all’uomo di Stato e di cui troviamo traccia anche nella dichiarata aspirazione, all’atto del suo insediamento alla Presidenza della Repubblica, di essere espressione della gente comune". Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricordando, in una cerimonia all'Università di Sassari, Francesco Cossiga, nel decimo anniversario della morte.

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