"Nella stampa c'è un dibattito fuorviante, delle preoccupazioni infondate. Non siamo in ritardo con i tempi di presentazione del nostro piano: il governo sta già lavorando all'esame dei progetti, a partire dal settore agricolo", ha detto il premier, Giuseppe Conte, intervenendo alla celebrazione del centenario di Confagricoltura.
"Sono abbastanza fiducioso" sulle discussioni sul Recovery fund, "politicamente c'è la consapevolezza dell'importanza di raggiungere un accordo, certamente i negoziati sono negoziati ma alla fine un accordo arriverà ed eviteremo ritardi" nell'erogazione dei fondi: così il commissario all'economia Paolo Gentiloni rispondendo a chi gli chiedeva se teme un ritardo nei fondi del Recovery visto che l'accordo finale sembra lontano. "Ho ripetuto più volte che il lavoro fatto a Bruxelles" sul Mes "è stato togliere le condizionalità che erano nei programmi economici generali dello scorso decennio, quindi oggi questo prestito non è soggetto a condizionalità. La decisione spetta ai singoli governi ma certamente l'Italia ha bisogno di migliorare il sistema sanitario, che ha dato ottima prova durante la crisi ma ha messo in luce necessità di miglioramenti. E certamente l'Italia è tra i Paesi che possono avere un vantaggio maggiore rispetto ad altri visti i nostri tassi di interesse".
"Sulla base delle ultime interlocuzione con la Commissione Ue, a fronte di una quota nella nostra parte italiana del Recovery Plan di circa 65 quasi 70 miliardi di aiuti, avremo complessivamente una quota di 43 miliardi di fondi strutturali europei per il ciclo 2021-2027. A questi 43 vanno aggiunti il cofinanziamento regionale e nazionale che, se fosse parametrato sulla base del ciclo precedente, attiverebbe una quota di risorse per programmi operativi nazionali e regionali un totale a 80 miliardi di risorse fresche. Queste risorse riguardano in particolare per i fondi strutturali soprattutto le aree meno sviluppate: di questi 80 miliardi circa 52 miliardi sarebbero destinati secondo il riparto attuale al Mezzogiorno. L'insieme delle risorse attivabile aggiuntive rispetto a quelle ordinarie dello Stato sia per tutto il Paese che per il Mezzogiorno raggiunge quote mai realizzate". Così il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano in audizione al Senato. "Per il ciclo di programmazione 2021-2027 avremo l'1,5% di Pil in più per il Sud, considerando anche il Recovery Plan", ha aggiunto.
Un vertice per fare il punto sul Next Generation Ue e sulle prossime iniziative di partito e di governo. E' l'oggetto della riunione che, a quanto si apprende da fonti del Nazareno, si è svolta questa mattina in videoconferenza, presieduta dal segretario Nicola Zingaretti. Con il leader Dem si sono riuniti i ministri Pd, il vicesegretario Andrea Orlando, i capigruppo di Camera e Senato Delrio e Marcucci, il presidente della conferenza delle regioni Bonaccini, il presidente dell'Anci Decaro e il presidente dell'Upi De Pascale. Ansa