In un comunicato, l'Istituto Nazionale di Aeronautica Civile (INAC) ha riferito che la chiusura degli aeroporti continua “per i voli internazionali in entrata per la prevenzione del covid-19, dall'11 novembre 2020 all'11 febbraio 2021 ″.
La decisione, la prima che proroga la chiusura di 90 giorni e non di 30 come avviene da quando è stata decretata, aggiunge che i voli dai quattro Paesi saranno esclusi da una lista già nota, a cui si è aggiunto Panama. Mercoledì.
La scorsa settimana il Venezuela ha autorizzato voli internazionali tra la nazione caraibica e Messico, Iran, Repubblica Dominicana e Turchia, le prime rotte commerciali che sono entrate nel Paese dopo la chiusura degli aeroporti dal 12 marzo a causa della pandemia.
Inoltre, l'Esecutivo ha autorizzato la riattivazione dei voli interni verso un'unica destinazione, l'Arcipelago di Los Roques, luogo situato nel Mar dei Caraibi venezuelano e tradizionalmente visitato, quasi esclusivamente, dalle persone più ricche del Paese oltre che dai turisti stranieri.
Turismo nazionale annullato
Aprendo le frontiere per soli 5 paesi, il turismo internazionale viene praticamente annullato, lasciando l'esclusivo arcipelago aperto ai cittadini che possono permetterselo e il cui numero è sempre più scarso, vista la difficile situazione economica del Venezuela, di cui a malapena qualche fuga.
Il presidente venezuelano contestato, Nicolás Maduro, aveva già annunciato in ottobre che entro dicembre il Paese avrebbe voli operativi dalla Repubblica Dominicana e dal Messico, oltre al "volo diretto dalla Turchia".
Il 12 ottobre l'INAC ha prorogato per altri 30 giorni, cioè fino a giovedì 12 novembre, la chiusura dei voli per prevenire la diffusione della SARS-COV-2.
Esenti da questo divieto erano le "operazioni in stato di emergenza", i voli merci e posta, i voli umanitari, i rimpatri o quelli autorizzati dalle Nazioni Unite (ONU), nonché i sorvoli merci, commerciali e di altro tipo autorizzati dal Madurismo.