ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Mercoledì, 24 Giugno 2015 14:55

Nsagate: "Usa spiavano l'Eliseo" Parigi furiosa, "e' inaccettabile"

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'Ascoltati' Chirac, Sarkozy e Hollande. Convocato l'ambasciatore

Parigi  - E' alta tensione tra Usa e Francia dopo la rivelazione di Wikileaks che i servizi segreti americani hanno spiato sistematicamente almeno gli ultimi tre inquilini dell'Eliseo. Al termine di una riunione d'urgenza del Consiglio di Difesa, l'Eliseo ha definito i fatti "inaccettabili tra alleati" e il ministro degli Esteri, Laurent Fabius, ha convocato l'ambasciatore americano, Jane Hartley, per chiederle spiegazioni (la signora sara' ricevuta alle 18 al Quai d'Orsay).

Non solo: la Francia inviera' in Usa il 'coordinatore' dei suoi servizi di intelligence, Didier Le Bret, per affrontare il tema del presunto spionaggio Dopo aver spiato il cancelliere tedesco Angela Merkel, sin da quando era solo leader della Cdu nel 2000, si conferma ora che la Nsa, l'agenzia per la sicurezza americana, non ha avuto alcun riguardo nell'intercettare i presidenti francesi. Secondo i documenti catalogati come "Top Secret" e diffusi da Wikileaks, dal 2006 al maggio 2012, il grande 'orecchio' americano, spio' Jacques Chirac, Nicolas Sarkozy e l'attuale presidente Francois Hollande, all'epoca appena insediato all'Eliseo; e insieme ai tre furono intercettati anche diversi ministri, deputati e diplomatici (nei file ci sono anche diversi numeri di telefono, compreso quello di Hollande). In realta', nella tranche di rivelazioni la principale notizia sta proprio nello spionaggio di Chirac, Hollande e Sarkozy, perche' il contenuto dei documenti non contiene alcuna novita' sostanziale. Tra i particolari pubblicati da Liberation e dal sito Mediapart, l'iniziativa di Sarkozy di far partire nel giugno 2011 negoziati di pace israelo-palestinesi - come sta facendo proprio ora l'attuale ministro degli Esteri, Laurent Fabius - senza coinvolgere gli Usa; o il concreto timore di Hollande di un'uscita dall'Eurozona della Grecia gia' a maggio nel 2012. C'e' poi la scoperta che gli 007 tedeschi, il Bnd, faceva il doppio gioco con il proprio governo - fino a quando non si sara' dimostrato il placet di Berlino - e consentiva alla Nsa di usare la centrale di ascolto di Bad Aibling in Baviera per spiare sempre l'Eliseo e l'Ue a Bruxelles. Nulla di troppo scottante, ma il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, ha pero' assicurato che presto ci saranno nuove rivelazioni. La Casa Bianca per parte sua ha rassicurato Parigi: "Non abbiamo come obiettivo e non avremo come obiettivo le comunicazioni del presidente Hollande", ha detto il portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, Ned Price, senza pero' esprimersi su quanto sia avvenuto in passato. E' comunque improbabile una crisi tra i due Paesi, che sono coinvolti insieme in una serie di conflitti nel mondo. Hollande pero' ha riunito di buon mattino al palazzo dell'Eliseo il Consiglio di Difesa, a ci hanno partecipato il premier Manuel Valls, e i principali ministri Esteri, Interno e Difesa, rispettivamente Laurent Fabius, Bernard Cazeneuve e Jean-Yves Le Drian- accompagnati dai servizi di intelligence e dai capi militari.
  L'ex presidente Sarkozy, oggi capo dell'opposizione di destra, non ha fatto dichiarazioni, e neanche Jacques Chirac, ma nella destra, il senatore, Francois Baroin, ex ministro dell'economia di Sarkozy, ha chiesto "una risposta forte dal presidente" Hollande: "E' un fatto scandaloso, devono arrivare spiegazioni molto chiare", ha aggiunto. "Come puo' calpestare le liberta' individuali un Paese che dice di difenderle?", ha chiesto il Partito Socialista. La presidente del Fronte Nazionale, Marine Le Pen, insieme al leader della sinistra radicale, Jean-Luc Melenchon, hanno invece chiesto come ritorsione la sospensione dei negoziati sul Ttip, l'accordo di libero commercio e investimenti tra Ue e Usa. Ma il governo lo ha gia' escluso. Il ministro portavoce del governo, Stephane Le Foll, deve cominciare proprio oggi una missione in Usa per affrontare proprio l'accordo e preparare il vertice sul clima di Parigi (Cop21) che comincera' il prossimo novembre; e per il momento, secondo quanto da lui anticipato, "non c'e' ragione" per cancellare il viaggio. "Occorre riflettere -ha detto stamane, interpellato dall'emittente iTele- su quello che si dice: ci sono gia' abbastanza crisi". (AGI)

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