ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Giovedì, 11 Febbraio 2021 20:57

Chiuso il voto di Rousseau sul governo: 74.537 votanti, il 59,3% per il Sì

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Crimi: il voto è vincolante. Di Maio: i Cinquestelle scelgono il coraggio e la maturità, prendiamo la via europea. E Grillo indica i 17 punti. Lega: preoccupano le divisioni dei pentastellati, ora importante il ruolo nostro e FI. Zingaretti: la squadra Draghi sia autorevole e pluralista. Draghi non andrà al Quirinale stasera.

Sono stati 74.537 i votanti M5s sulla piattaforma Rousseau che hanno espresso il loro voto sul governo Draghi: di questi il 59,3% si espresso favorevolmente, pari a 44.177 voti. Le urne sono rimaste aperte dalle 10 fino alle 18: i risultati sono attesi entro un'ora circa dalla chiusura delle votazioni. 

 "La democrazia del Movimento passa per il voto degli iscritti che è vincolante", ha detto il capo politico M5s Vito Crimi commentando il voto su Rousseau. "Il lavoro più difficile ora sarà esprimere questo mandato che ci hanno dato gli iscritti.

Siamo pronti a metterci al lavoro e a disposizione del presidente incaricato", ha detto il capo politico M5s ringraziando "gli oltre 70 mila votanti".

"La responsabilità è il prezzo della grandezza. Oggi i nostri iscritti hanno dimostrato ancora una volta grande maturità, lealtà verso le istituzioni e senso di appartenenza al Paese. In uno dei momenti più drammatici della nostra storia recente, il MoVimento 5 Stelle sceglie la strada del coraggio e della partecipazione, ma soprattutto sceglie la via europea, sceglie un insieme di valori e diritti di cui tutti noi beneficiamo ogni giorno e dietro ai quali, purtroppo non di rado, si nascondono egoismi e personalismi". Lo scrive Luigi Di Maio commentando il via libera M5s al governo Draghi.

"In uno dei momenti più drammatici della nostra storia recente, il MoVimento 5 Stelle sceglie la via europea, sceglie un insieme di valori e diritti di cui tutti noi beneficiamo ogni giorno e dietro ai quali, purtroppo non di rado, si nascondono egoismi e personalismi".

 "Da Dell'Utri a Bontate: il curriculum di Berlusconi ci impone di dire No al nuovo governo". E' questo il titolo del nuovo articolo di Alessandro Di Battista su Tpi. "Non è accettabile dividere questioni economiche da questioni morali. Perché nella nostra Italia vi sono stati esempi virtuosi: imprenditori che hanno chiuso, non solo per scelte politiche sbagliate, ma perché assassinati per essersi opposti al pizzo. E l'hanno fatto mentre un imprenditore che oggi viene ricevuto con tutti gli onori nelle stanze del potere romano non ha fatto altro che pagare, pagare e ancora pagare. Ed oggi rischia di tornare al governo del Paese".

"Preoccupazione per la spaccatura nel Movimento 5 Stelle dopo il voto degli iscritti a proposito del governo Draghi. Nonostante i sì di Grillo, Conte, Di Maio e Crimi, il Movimento si è diviso. In questa situazione è ancora più importante il ruolo della Lega e di Forza Italia". E' quanto si legge in una nota della Lega.

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