Si chiama Luca (il cognome non lo ha voluto rivelare), fa l'educatore, ed è papà di due ragazzi di 14 e 16 anni. E’ un attivista del gruppo novarese di “Priorità alla Scuola”, il movimento trasversale che in questi giorni sta promuovendo una serie di iniziative per chiedere la riapertura delle scuole in presenza e in sicurezza.
Luca sta attuando uno sciopero della fame contro la dad. Lo aveva annunciato la settimana scorsa: “Dall’8 marzo – aveva spiegato - per due settimane assumerò solo liquidi. La mia contestazione è personale e può fare sorridere, ma voglio lanciare un messaggio”.
Sabato 13 marzo il comitato novarese di Priorità alla Scuola gli ha espresso solidarietà: “Vogliamo dargli il nostro appoggio – si legge in una nota . anche se non condividiamo il tipo di protesta perché lo sta debilitando fisicamente, ma condividiamo completamente il suo pensiero: la scuola è nutrimento, chi è che sta patendo davvero la fame oggi?
Ci appelliamo pertanto alle istituzioni affinché possano prendere decisioni in coscienza rendendosi conto che accanto alla emergenza sanitaria abbiamo una altrettanto grave emergenza che ricade sulla salute psicofisica dei bambini e degli adolescenti.
Speriamo che i decisori politici, sensibilizzati da questa forma di protesta estrema, contattino Luca e gli diano delle risposte e non rendano vano il suo gesto. Intanto noi lo abbracciano - concludono - e lo invitiamo ad interrompere subito lo sciopero”.
Dopo le lezioni in piazza venerdì mattina, sabato pomeriggio “Priorità alla scuola” ha organizzato una ulteriore manifestazione a Novara: un presidio in piazza Matteotti, di fronte alla Prefettura , durante il quale si sono susseguiti interventi di studenti, insegnanti e genitori che hanno ripetuto le parole d'ordine del movimento (“La Dad non è scuola” lo slogan principale) e hanno chiesto che i fondi del Recovery Plan siano investiti prioritariamente per la formazione, oltre che per la sanità. AGI