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Sabato, 14 Agosto 2021 16:00

Ponte Morandi tre anni dopo. Draghi: "Lo Stato ha tradito la fiducia dei cittadini"

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Il premier in occasione del terzo anniversario del crollo: la realizzazione del viadotto San Giorgio è un primo passo verso il ripristino delle fondamenta del vivere civile. La ministra Cartaia: "Il processo non è a rischio prescrizione". Giovannini: "Molte le infrastrutture da mettere in sicurezza".

"A Genova, lo Stato ha tradito la fiducia che i cittadini ripongono nei confronti delle istituzioni": sono dure le parole del premier Mario Draghi in occasione del terzo anniversario del crollo del Ponte di Genova.

"Con il Ponte Morandi - sostiene Draghi - sono crollate le fondamenta del vivere civile, che è alla base della nostra comunità. La realizzazione del Viadotto San Giorgio è un primo passo verso il ripristino di questo legame".

Aggiunge il premier: "Dobbiamo progettare con lungimiranza, costruire con rapidità e attenzione, manutenere con cura. Per questo voglio ringraziare il Sindaco di Genova, Marco Bucci, il Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, il Senatore a vita Renzo Piano e tutti coloro che sono stati coinvolti in quest'opera".

Da parte sua, la ministra della Giustizia Marta Cartaia ha rassicurato i familiari delle vittime affermando che non esiste alcun rischio prescrizione per il processo: "So che è stata per voi e per tutta la città fonte di preoccupazione l'opinione del tutto destituita di fondamento per cui la riforma del processo penale, approvata dalla Camera, potrebbe frustrare la vostra bruciante domanda di verità e giustizia – ha detto intervenendo alla commemorazione - Voglio ripeterlo qui davanti a voi, senza possibilità di equivoci: non c'è mai, mai stato alcun rischio per il processo sul crollo di ponte Morandi".

La guardasigilli si è commossa nel corso della cerimonia. "Sono qui da madre", ha affermato ancora sottolineando che "occorre sempre una chiara parola di giustizia e occorre che questa parola di giustizia giunga presto, una giustizia che guarda sempre alle persone, una giustizia umana. Dal baratro di quel 14 agosto - ha concluso - usciremo se contribuiremo a una cultura nuova, una cultura di sicurezza".

Il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, ha invece ricordato che in Italia “ci sono molti altri ponti, viadotti, gallerie e opere infrastrutturali costruiti molti anni fa da mettere in sicurezza, manutenere, in alcuni casi da smantellare e ricostruire". Negli ultimi tre anni, ha insistito, “è cambiato il modo di guardare la situazione infrastrutturale del nostro Paese, con maggiore impegno per la sicurezza" e ha assicurato che "la nuova stagione di investimenti che si sta aprendo grazie al Next generation Eu sarà diretta anche all'adeguamento del patrimonio infrastrutturale esistente per metterlo in sicurezza. Sarà un'opera lunga e costosa, ma assolutamente doverosa”.

Il presidente del Senato, Elisabetta Casellati, ha auspicato che "l’Italia riparta dal Modello Genova e dalla forza dei genovesi. La velocità nella ricostruzione del Ponte Morandi è un miracolo italiano e un messaggio di speranza”, ha affermato e in tweet si è detta “vicina nel ricordo delle vittime alle famiglie e alle loro battaglie di legalità e giustizia". Anche per il presidente della Camera, Roberto Fico, “il nuovo viadotto ‘Genova San Giorgio’ rappresenta il simbolo della rinascita di una città duramente colpita nel profondo, ma deve poter essere anche il segno di una svolta decisiva per tutto il Paese nella gestione di un sistema infrastrutturale fragile e carente, bisognoso di interventi radicali, indispensabili per garantire innanzitutto la sicurezza della collettività".

Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia, spera che quella di oggi sia non solo una commemorazione ma anche “un monito per la sicurezza dei cittadini”, mentre Matteo Salvini e Giorgia Meloni, leader di Lega e FdI, e il presidente di Italia viva, Ettore Rosato, chiedono che al più presto sia fatta giustizia. AGI

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