ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Giovedì, 16 Dicembre 2021 17:32

È il giorno dello sciopero di Cgil e Uil. I leader in piazza a Roma

Written by  Silvia Inghirami
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Per Landini c'è bisogno di "combattere una pandemia salariale e sociale che non ha precedenti". La reazione del governo è stata dapprima di sorpresa e naturalmente di disappunto. Molte le forze politiche che hanno espresso perplessità o un'esplicita critica. Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi ha detto che lo sciopero "rattrista molto".

Primo sciopero generale dell'esecutivo Draghi, a 8 anni di distanza dall'ultimo unitario, proclamato contro la manovra del governo Letta. E primo sciopero generale con i sindacati divisi dal 2014, quando le organizzazioni guidate allora da Susanna Camusso e Carmelo Barbagallo chiamarono i lavoratori ad incrociare le braccia contro il jobs act e la legge di stabilità del governo Renzi.

Allora la Cisl di Annamaria Furlan aveva preferito organizzare delle manifestazioni e oggi, difronte alla protesta estrema indetta per domani da Cgil e Uil contro la legge di Bilancio, Luigi Sbarra chiama sabato a piazza santi Apostoli a Roma il popolo della Cisl a manifestare con lo slogan: "La responsabilità scende in piazza".

La parola d'ordine di Cgil e Uil è invece "Insieme per la giustizia" e le piazze saranno 5: a Roma a Piazza del Popolo con Maurizio Landini e PierPaolo Bombardieri, e quindi a Bari, Cagliari, Milano e Palermo, con iniziative interregionali. 

Nell'appello lanciato ai lavoratori, il leader della Cgil ha chiesto di scioperare perché c'è bisogno di "combattere una pandemia salariale e sociale che non ha precedenti". Per Landini, "la vita e le condizioni delle persone sono nettamente peggiorate e quindi i provvedimenti del Governo devono essere cambiati".

Nei giorni scorsi il segretario generale ha sottolineato il malcontento esistente nel Paese a cui la manovra non ha saputo dare risposte. Per i sindacati gli 8 miliardi destinati al fisco devono andare tutti ai lavoratori dipendenti e pensionati, a partire dai redditi più bassi. È necessario poi rendere il lavoro meno precario, favorire l'occupazione stabile di giovani e donne soprattutto nel Mezzogiorno. Inoltre, c'è bisogno di una vera riforma delle pensioni che dia una garanzia ai giovani, che riconosca che i lavori non sono tutti uguali perché chi fa lavori gravosi deve poter andare prima in pensione".

Infine, Cgil e Uil chiedono politiche industriali che creino lavoro vero, di qualità e un decreto per dire basta alle delocalizzazioni. Secondo Bombardieri la manovra non ridistribuisce ricchezza, non riduce le disuguaglianze e non genera uno sviluppo equilibrato e strutturale e un'occupazione stabile. Per questo è giusto scioperare, anche se il governo ha convocato le organizzazioni sindacali lunedi' 20 sulle pensioni.

Un tavolo previsto ma ritenuto tardivo, dal momento che nessuna misura entrera' in manovra. I sindacati chiedono all'esecutivo anche un confronto diverso: non vogliono semplicemente essere ascoltati per poi vedere le decisioni prese dalle riunioni della maggioranza, cosi' come e' avvenuto per il fisco. Il messaggio che lanciano Cgil e Uil e' che sulle riforme vogliono partecipare al tavolo e trattare. AGI

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