E, dal fronte del più dispotico e allucinante stato islamico, oramai distrutto, arrivano le schegge impazzite. Lo dice il direttore dell'Fbi, James Comey, che prevede una "diaspora terrorista" dopo la sconfitta del gruppo islamista Isis in Iraq e in Siria, e una impennata degli attacchi che ne conseguirebbe.
"Sappiamo tutti che ci sarà una diaspora terrorista quando le forze militari avranno distrutto il 'califfato' proclamato dall'Isis in Iraq e Siria", ha detto Comey intervenendo al Congresso Usa. "Migliaia di combattenti - ha ammonito - andranno da qualche parte e il nostro compito e' rintracciarli e fermarli prima che vengano negli Stati Uniti a colpire persone innocenti".
La fine dell'Isis in Iraq e Siria renderà gli estremisti "pronti a tutto per dimostrare che mantengono la loro vitalità e questo probabilmente assumerà la forma di più attacchi di tipo asimmetrico e di maggiori sforzi terroristici" ha aggiunto Comey. A meta' giugno scorso, il direttore della Cia John Brennan aveva stimato in un numero compreso fra i 18 mila e i 22 mila i combattenti Isis.
Certo questo numero già impressionante potrebbe aumentare grazie agli emuli che in ogni paese, dalle periferie degradate possano essere richiamati da questi messaggi di terrore. Del resto in Italia sappiamo come nuclei di terroristi hanno tenuto il paese per anni nella tensione. Dalla Francia arriva un monito che ci porta a stare molto attenti. Ed è un strano modo di offendere la storia, ora 14 luglio per i francesi è anche questa assurda attualità.