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Sabato, 09 Luglio 2022 16:24

Riccardo Muti, le Vie dell'Amicizia alla ricerca della pace

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''Mentre divampa un nuovo, lacerante conflitto, è la musica, capace di superare tutte le diversità di cultura, lingua, religione, a farsi ambasciatrice del nostro messaggio di pace e solidarietà''. A Lourdes e Loreto l'appuntamento con dedica mariana a Mariupol. 

''Mentre divampa un nuovo, lacerante conflitto, è la musica, capace di superare tutte le diversità di cultura, lingua, religione, a farsi ambasciatrice del nostro messaggio di pace e solidarietà''.

È con queste parole che Riccardo Muti presenta l'appuntamento di lunedì 11 luglio, alle 21, quando guiderà la sua Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e il Coro che unisce artisti italiani e ucraini nel concerto delle Vie dell'Amicizia, il progetto di Ravenna Festival che dal 1997 visita luoghi simbolo della storia.

Giovedì 14 luglio sarà invece il Santuario Pontificio della Santa Casa di Loreto ad essere meta del pellegrinaggio musicale di questa XXVI edizione dei viaggi sulle Vie dell'Amicizia.
"Oggi la pandemia ci ha reso forse ancor più consapevoli della nostra fragilità, dell'universalità dell'esperienza del dolore - sottolinea Riccardo Muti - Ma la sofferenza non è il solo linguaggio che non conosce confini. Mentre divampa un nuovo, lacerante conflitto, è la musica, capace di superare tutte le diversità di cultura, lingua, religione, a farsi ambasciatrice del nostro messaggio di pace e solidarietà. Per suggellare i concerti nei santuari dove da secoli accorre un'umanità ferita in cerca di conforto, ho scelto l'Ave verum corpus di Mozart, in cui risuona il dolore del mondo ma anche tutta la speranza di cui l'Uomo è capace". E aggiunge il maestro: ''Così ai molti volti della sofferenza - di chi fugge un conflitto, di chi vive con una disabilità, di chi affronta la malattia, di chi piange i propri cari - risponde un ecumenico intreccio di voci, culture e spiritualità che trova unità nella più spontanea delle invocazioni: quella alla Madre, immagine di tutte le madri.
Perché, come scriveva in Supplica a mia madre Pier Paolo Pasolini, a cui è dedicata la XXXIII edizione di Ravenna Festival, "Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore, ciò che è stato sempre, prima d'ogni altro amore" Nel luogo dove si accendono più candele al mondo risuonerà il Magnificat di Vivaldi, con il soprano Arianna Vendittelli e il contralto Margherita Maria Sala; dal Concerto n. 1 K 412 di Mozart affidato al cornista Felix Klieser; dallo Stabat Mater e il Te Deum di Verdi; dall'Ave verum corpus di Mozart a cui si uniscono le voci di bambini delle scuole di Lourdes e Tarbes; dal canto di una donna e di sua figlia, da brani devozionali della tradizione basca, occitana e ortodossa. Realizzato in collaborazione con L'Offrande Musicale, l'appuntamento è reso possibile dal sostegno del Ministero degli Affari Esteri, dell'Istituto Italiano di Cultura di Marsiglia e della Regione Emilia-Romagna.
A Lourdes dal dialogo con con L'Offrande Musicale è maturato il coinvolgimento di Felix Klieser, artista tedesco a cui la disabilità non ha impedito di diventare un eccezionale cornista che si esibisce in tutto il mondo. A unire idealmente i due versanti dei Pirenei sono invece i canti devozionali in basco e occitano, affidati rispettivamente al cantante Beñat Achiary e ai cori locali dei Chanteurs Pyrénéens de Tarbes e Chanteurs Montagnards de Lourdes.
Nel culto della Madonna, questa XXVI edizione del progetto Le vie dell'Amicizia trova ragione anche di una dedica a Mariupol - la città, appunto, di Maria; dedica che si estende idealmente alle vittime di tutte le guerre (oltre 160 in corso nel mondo, secondo il censimento dell'Università di Uppsala). Fra gli artisti italiani del Coro Cherubini e del Coro Cremona Antiqua preparati da Antonio Greco, il Coro in arrivo da Ravenna include artisti del Coro del Teatro dell'Opera Nazionale d'Ucraina "Taras Shevchenko" guidati da Bogdan Plish: gli stessi che parteciparono al concerto dell'Amicizia a Kiev nel 2018 e che questa primavera sono stati accolti a Ravenna anche grazie all'impegno di Cristina Mazzavillani Muti, fondatrice di Ravenna Festival. Gli artisti ucraini proporranno anche un canto tradizionale liturgico eucaristico del XIII secolo, mentre il brano che ha per solisti una madre e il figlio è stato composto da Hanna Havrylec', scomparsa a febbraio. (ANSA).

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