Da quando è stato annunciato il ballottaggio delle presidenziali in Brasile, i cattolici più radicali si sono radunati in preghiere e digiuni parziali o totali tifando per la vittoria del leader di destra uscente Jair Bolsonaro contro l'ex presidente di sinistra Luiz Inacio Lula da Silva: lo rende noto il settimanale Veja, secondo cui ci sono casi di digiuno di circa 72 ore in gruppi di preghiera in chiese situate nella zona meridionale dello Stato di Rio de Janeiro, mantenendo solo la lettura della Bibbia come forma di concentrazione.
"Non si tratta di digiuno intermittente.
Si tratta solo del digiuno (parziale o totale), come pratica penitenziale comune e quotidiana nella vita di un fedele cattolico. È dovere del fedele cattolico pregare per la patria, che include la preghiera per le elezioni", spiega il presidente del Centro Dom Bosco (Cdb), Pedro Affonseca.
"Mentre il candidato Lula difende pubblicamente temi condannati dalla morale cattolica come la depenalizzazione dell'aborto, l'ideologia di genere e il socialismo, solo per citare tre esempi, è naturale che un fedele cattolico preghi per la rielezione del presidente Bolsonaro", aggiunge Affonseca. (ANSA).