«Sono appena arrivato in Colombia, come hanno fatto milioni di venezuelani prima di me, a piedi. Sono venuto nell'ambito del vertice... e chiederò un incontro con le delegazioni internazionali che parteciperanno", afferma nel testo il leader dell'opposizione.

Ha espresso la speranza che il vertice possa garantire che il governo di Nicolás Maduro ritorni al tavolo del dialogo in Messico e concordi su un programma, a suo parere credibile, per lo svolgimento delle elezioni nel paese, come parte della soluzione del conflitto politico. .

Guaidó ha anche aggiunto che incontrerà la diaspora venezuelana per discutere della loro partecipazione alle primarie e alle elezioni presidenziali del 2024.

“La nostra lotta è che i diritti dei venezuelani siano validi. Perché il vostro voto sia valido, continuerò a sollevare le richieste dei nostri venezuelani in esilio che pretendono di partecipare alle primarie, alle presidenziali e a quelle che seguiranno", ha aggiunto.

"Il regime ha lanciato ancora una volta minacce"

Guaidó ha chiesto nel comunicato che i quasi 300 prigionieri politici vengano rilasciati, che smettano di "perseguitare" la sua famiglia, il suo gruppo di lavoro e "coloro che lottano per un Venezuela migliore".

“La nostra lotta è per libere elezioni e per il rispetto dei diritti umani. Negli ultimi giorni, il regime ha nuovamente lanciato minacce contro di me e il suo obiettivo è quello di mettere a tacere la mia voce. Non lo permetterò a Maduro. Nonostante il rischio che comporta uscire di nuovo per cercare il sostegno del mondo per i venezuelani, come ho fatto prima, non smetterò di farlo", ha detto Guaidó.

E ha aggiunto: “La lotta per la libertà del Venezuela richiede di farlo insieme… Perché la lotta funzioni, dobbiamo fare delle elezioni presidenziali davvero un'opportunità di cambiamento e di riunione per il Venezuela. Questo deve essere al di sopra di qualsiasi candidatura o interesse personale.

Il presidente colombiano Gustavo Petro ha annunciato il mese scorso la "Conferenza internazionale sul processo politico in Venezuela" con l'obiettivo di sbloccare i colloqui avviati in Messico alla fine dello scorso anno tra il governo Maduro e l'opposizione per trovare soluzioni alla crisi in quel Paese.

Il suo ministro degli Esteri, Álvaro Leyva, ha detto questo sabato che spera che la conferenza getti le basi per un accordo che porti a elezioni libere e alla revoca delle sanzioni contro il Venezuela, ha riferito Efe.

Leyva è intervenuto al termine dell'incontro che lui e il presidente Petro hanno tenuto nella residenza presidenziale di Hato Grande, vicino a Bogotá, con una delegazione dell'opposizione venezuelana per preparare l'incontro del 25 aprile, che si terrà per promuovere il dialogo politico. iniziato in Messico l'anno scorso.

“Siamo alla vigilia della grande conferenza in cui 20 Paesi parleranno del Venezuela e ognuno esprimerà ciò che ritiene su una soluzione, ma ovviamente sulla base che l'accordo deve essere tra venezuelani, il che naturalmente implica un calendario. elezioni con garanzie e la revoca delle sanzioni in parallelo", ha affermato il cancelliere.

Leyva ha aggiunto che convocando l'incontro martedì, la Colombia è "alla ricerca di soluzioni" per il Paese vicino perché "è tempo di una campana per l'America Latina, nel senso che ciò che conta è la democrazia nel sistema interamericano". .

Da parte sua, il coordinatore della Piattaforma unitaria, Gerardo Blyde, che ha parlato a nome dell'opposizione venezuelana, ha detto di sperare che l'incontro di martedì a Bogotá sia il punto di partenza per riprendere i colloqui in Messico con il governo del presidente Nicolás Maduro. .

"Riteniamo estremamente importante che da quel vertice esca un appello affinché le parti tornino al processo negoziale in Messico, che è senza dubbio lo strumento fondamentale che il nostro popolo ha per uscire dalla crisi politica, economica e sociale che sta affliggendo loro", ha detto Blyde.