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Giovedì, 04 Maggio 2023 13:49

Addio al regista Alessandro D'Alatri. De Giovanni, "Napoli perde un concittadino"

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Alessandro D'Alatri Alessandro D'Alatri

Aveva 68 anni e al cinema aveva diretto Kim Rossi Stuart in 'Senza pelle' e Fabrizio Bentivoglio ne 'L'americano rosso'. Per la tv aveva diretto il 'Commissario Ricciardi' e i 'Bastardi di Pizzofalone' dello scrittore partenopeo. 

È morto il regista Alessandro D'Alatri. Aveva 68 anni. Tra i suoi film di maggior successo, 'Americano rosso' e 'Senza pelle', mentre tra le sue serie tv spiccano 'I bastardi di Pizzofalcone', 'Un Professore' e 'Il Commissario Ricciardi', tratte dai romanzi di Maurizio De Giovanni.

"È partito per un altro viaggio il mio amico regista, sceneggiatore, ma soprattutto essere umano dolce, generoso, pieno di talento, uomo di cultura Alessandro D'Alatri. Grazie per l'opportunità di averti conosciuto. A chi lo amava un abbraccio", scrive su Twitter Alessandro Gassmann. 

D'Alatri era stato adottato da Napoli, dove era andato per girare la seconda stagione dei 'Bastardi di Pizzofalcone' e la prima de 'Il commissario Ricciardi' e la città oggi lo piange.   

"È una cosa terribile, un fulmine a ciel sereno" dice Maurizio De Giovanni all'AGI, "sapevamo che stava male, ma non immaginavamo che potesse essere così grave". 

"Le due stagioni dirette da lui" ricorda ancora il giallista, "sono sicuramente le due cose migliori fatte in tv dai miei lavori. Era davvero un visionario, intelligente, pronto e  straordinariamente rispettoso del testo".

Forte, ricorda De Giovanni, anche il rapporto con gli attori sul set, tra cui Lino Guanciale, interprete di Ricciardi e Alessandro Gassman, protagonista dei 'Bastardi'. "Li aiutava a entrare nei personaggi e non si poneva mai in sovrapposizione o in contrasto, ma costruiva sempre attraverso il dialogo". 

"Auguro a chiunque di lavorare con una persona come D'Alatri" aggiunge lo scrittore napoletano, "capace di portare nei movimenti, nelle luci e nelle ombre esattamente quello che tu avevi immaginato nei romanzi".

Con la città, ricorda ancora De Giovanni, "aveva instaurato un rapporto meraviglioso ed era riuscito a capirla profondamente. Oggi Napoli perde un concittadino". 

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