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Venerdì, 05 Maggio 2023 16:13

L'emergenza Covid è finita. Lo dice l'Oms

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Mascherina nel cestino Mascherina nel cestino

Dichiarata il 30 gennaio 2020, è stata revocata alla luce della situazione epidemiologica aggiornata. In tre anni ha causato la morte di 20 milioni di persone. 

Il Covid non è più un'emergenza globale. Ad annunciarlo, come già anticipato negli scorsi giorni, è stata l'Organizzazione mondiale della Sanità in una conferenza stampa condotta dal direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus in cui è stata rimossa l'allerta massima. Negli ultimi anni la pandemia ha fatto almeno 20 milioni di morti in tutto il mondo.

L'emergenza internazionale era stata dichiarata il 30 gennaio 2020. L'attesa decisione è stata ufficializzata dal direttore generale dell'Oms dopo la riunione di ieri del comitato di emergenza che ha analizzato l'attuale situazione epidemiologica.

Il Covid ha complessivamente infettato almeno 765 milioni di persone causando la morte di circa 20 milioni. Dall'inizio di quest'anno il numero dei contagi e delle vittime si è andato progressivamente riducendo a livello globale: nell'ultima settimana di aprile, l'Oms ha accertato 630 mila casi e 3.500 morti nel mondo, mentre nello scorso gennaio i positivi erano oltre un milione 300 mila e i morti 14 mila, in prevalenza per effetto della nuova ondata di casi in Cina.

"Credo che sia un atto dovuto, arriva anche con un po' di ritardo. L'Oms, se avesse deciso in maniera diversa, avrebbe perso di credibilità". Così, parlando con l'AGI, l'infettivologo Matteo Bassetti, direttore della clinica malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova, in relazione alla decisione dell'Oms secondo cui il Covid non è più una emergenza globale. "La pandemia ci ha insegnato che l'Oms deve avere una capacità maggiore di imporsi anche a livello sovragovernativo, deve cioè poter intervenire e se dovesse ripetersi un evento come quello accaduto in Cina deve avere possibilità di intervenire indipendentemente", aggiunge l'infettivologo.

Bassetti, atto dovuto Oms anche se un po' tardivo

"Credo che sia un atto dovuto, arriva anche con un po' di ritardo. L'Oms, se avesse deciso in maniera diversa, avrebbe perso di credibilita'", ha commentato all'AGI l'infettivologo Matteo Bassetti. "La pandemia ci ha insegnato che l'Oms deve avere una capacità maggiore di imporsi anche a livello sovragovernativo, deve cioè poter intervenire e se dovesse ripetersi un evento come quello accaduto in Cina deve avere possibilità di intervenire indipendentemente", aggiunge l'infettivologo.

"All'Oms bisogna dare anche i dati epidemiologici di tutto il mondo, bisogna migliorare la sorveglianza sulle malattie infettive - dice Bassetti -. Il Covid-19, inteso come pandemia in Europa e nei Paesi sviluppati, è finito a livello di emergenza, ma nel resto del mondo la situazione è diversa e lì andrebbe mantenuta un'attenzione diversa così come facciamo per le malattie infettive in genere".

E l'Italia come dovrebbe attrezzarsi per future emergenze? "Fondamentale è cercare di scrivere un nuovo piano pandemico nazionale. Noi stiamo per farci trovare pronti sull'influenza e sul Covid, ma dobbiamo essere pronti anche ad altro. Non dico di fare previsioni, ma cercare di vedere cosa potrebbe avvenire nei prossimi 5 o 10 anni. I nostri ospedali sono carenti e bisognerà intervenire anche lì un po' come avvenne con la legge del 1990 sull'Aids - conclude Bassetti -. Serve un maggior numero di posti nei reparti di malattie infettive e anche in terapia intensiva".

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