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Venerdì, 09 Giugno 2023 15:31

Attentato in Francia, sei bambini accoltellati. L'aggressore ripreso con il coltello in mano

Written by  Veronique Viriglio
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L'aggressione con coltello in un parco giochi di Annecy L'aggressione con coltello in un parco giochi di Annecy

L'aggressione in un parco vicino al lago di Annecy, in Alta Savoia. Arrestato un richiedente asilo siriano non noto alle forze dell'ordine. Durante l'attacco ha gridato "nel nome di Cristo" 

Francia sotto shock e condanna unanime per l'attacco all'arma biancamesso a segno in un parco vicino al lago di Annecy, in Alta Savoia, da un giovane uomo sirianoche haferito quattro bambini e due adulti; in due rischiano la vita.

Secondo l'ultimo bilancio, tra i feriti ci sono un fratellino e una sorellina di 2 e 3 anni, entrambi in urgenza assoluta, trasferiti in un ospedale di Ginevra, nella confinante Svizzera. Gli altri due piccoli feriti hanno 22 mesi e 2 anni e sarebbero rispettivamente di nazionalità tedesca e britannica. I due adulti feriti sono due uomini, di cui uno di 78 anni.

Secondo il quotidiano locale 'Dauphine' Libere'' almeno 37 persone che hanno assistito all'aggressione col coltello si trovano in uno "stato di shock psicologico".

Sui media francesi vengono diffusi video dell'aggressore, Abdalmasih H., 31 anni, già sposato con una svedese, padre di una bambina di tre anni e residente in Svezia da un decennio. I filmati lo ritraggono mentre corre nel parco teatro dell'aggressione, in short e t-shirt nera a maniche lunghe, turbante in testa e un paio di occhiali. 

Coltello in mano, rincorre le persone da aggredire, secondo testimoni oculari si sarebbe "precipitato su nonne, nonni e bambini piccoli nei passeggini", prendendoli quindi appositamente di mira. In un video in particolare si vede l'aggressore entrare in un'area giochi, avvicinarsi ad una mamma con un passeggino e poi accoltellare a più riprese il piccolo tra le urla disperate della donna.

L'ex calciatore del Liverpool Anthony Le Tallec, presente sul luogo della sciagura, ha testimoniato sul suo account Instagram: "Stavo correndo in riva al lago quando ho visto dozzine di persone correre verso di me. Una signora mi ha detto che un uomo stava accoltellando dei bambini".

Le Tallec ha ancora raccontato di aver visto "l'aggressore correre con i poliziotti a 5-10 metri dietro di lui, che non riuscivano a prenderlo. È venuto verso di me, mi sono allontanato e ho visto che è corso dritto contro un nonno e lo ha pugnalato". L'aggressore è stato arrestato dopo pochi minuti dalle segnalazioni alle forze dell'ordine, alle quali poi si è presentato come "cristiano di Siria", mostrando la croce che indossava, secondo fonti concordanti. 

Filmati e foto evidenziano inoltre la presenza di un secondo uomo che rincorre l'aggressore, ma la sua identità non è stata ancora autenticata.

Chi è l'aggressore

Nato nell'ottobre del 1991, l'aggressore non era noto alle forze di polizia francesi. Aveva presentato una domanda di asilo all'Ufficio francese per la protezione dei rifugiati e degli apolidi (Ofpra) il 28 novembre 2022, secondo la procedura normale. Nel frattempo ha ottenuto lo status di rifugiato in Svezia, dove vive dal 2013.

L'emittente BfmTv ha ottenuto la testimonianza dell'ex moglie dell'aggressore, che non aveva più sue notizie da 4 mesi. Al media francese ha raccontato di aver incontrato Abdalmasih H. in Turchia cinque anni fa. Quest'ultimo proveniva da Hassake in Siria, città che ha ospitato fino al 2011 una numerosa comunità cristiana, ma da allora è in preda a violenti conflitti.

La coppia, stabilita a Trollhattan, ha avuto una bambina nata in Svezia, che ora ha 3 anni; entrambi frequentavano corsi di formazione a distanza per diventare infermieri. I due si sono separati circa otto mesi fa, ma la donna non ha più avuto notizie del suo ex da circa 4 mesi. Ha deciso di rimanere in Svezia dove ha un lavoro e una casa e ha definito l'ex compagno un uomo "gentile" che si è preso cura della loro bambina.

"Mi ha chiamato circa quattro mesi fa. Viveva in una chiesa", ha detto la donna in condizioni di anonimato, dicendo che aveva lasciato la Svezia perché non era riuscito a ottenere la nazionalità svedese.

Gridava "Nel nome di Cristo"

Da un video, girato da un passante, e visionato da AFP, emerge che il rifugiato ha gridato "nel nome di Gesù Cristo" durante l'attacco. L'aggressore era vestito di nero e aveva una lama lunga circa 10 centimetri. "Non c'è un ovvio movente terroristico", ha detto ai giornalisti il procuratore locale Line Bonnet-Mathis in una conferenza stampa insieme al primo ministro Elisabeth Borne, che si è precipitato nella città sul lago a circa 30 chilometri (20 miglia) a sud della città svizzera di Ginevra. Borne ha detto che il sospetto "non era conosciuto da nessun servizio di intelligence" e non aveva "alcuna storia di problemi psichiatrici".

I testimoni lo hanno descritto mentre correva per il parco sulle rive del lago di Annecy con indosso una bandana e occhiali da sole, apparentemente attaccando persone a caso. La polizia armata lo ha arrestato sul posto. "Voleva attaccare tutti. Mi sono allontanato e lui si è lanciato contro un uomo e una donna anziani e ha pugnalato il vecchio", ha detto al quotidiano locale Dauphine Libere l'ex calciatore professionista Anthony Le Tallec, che correva nel parco.

Macron denuncia un "attacco di vigliaccheria assoluta"

Unanime la condanna delle istituzioni e delle forze politiche francesi, con l'immediato uso politico dell'aggressione. "Attacco di assoluta vigliaccheria questa mattina in un parco di Annecy. I bambini e un adulto sono tra la vita e la morte. La Nazione è sotto shock. I nostri pensieri vanno a loro, alle loro famiglie e ai servizi di emergenza mobilitati", ha twittato il presidente Emmanuel Macron.

La premier Elisabeth Borne e il ministro dell'Interno Gerald Darmani sono giunti a Annecy, per una conferenza stampa in prefettura oltre che per incontrare il presidente della regione Auvergne-Rhone-Alpes, Laurent Wauquiez, e il procuratore di Annecy, Line Bonnet.

"Dei bambini sono stati vittime di un attacco col coltello in un parco di Annecy. Ancora una volta, i nostri figli sono il bersaglio di una crescente violenza nella nostra societa'", ha condannato Charlotte Caubel, segretario di Stato con delega all'infanzia, sottolineando che "questo atto non può restare impunito".

La prefettura dell'Alta Savoia su Twitter ha chiesto di "evitare la zona"  e  di "non interferire con l'intervento delle autorità". AGI

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