ANNO XVIII Maggio 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Giovedì, 06 Luglio 2023 11:05

Meloni a Varsavia da Morawiecki. Su Ucraina e migranti "stesse posizioni"

Written by  Brahim Maarad
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Il premier italiano, Giorgia Meloni, e il premier polacco Morawiecki Il premier italiano, Giorgia Meloni, e il premier polacco Morawiecki

Nel bilaterale si è discusso di sicurezza e difesa e della protezione dei confini esterni dell'Ue. La premier: "Siamo d'accordo che bisogna fermare gli arrivi e rispetto l'ipotesi polacca di referendum per una materia sensibile per la sicurezza dei propri cittadini" 

Piena sintonia sul sostegno all'Ucraina, sulla difesa europea, sui rapporti transatlantici. Nessuna divergenza sulla delicata gestione politica del Patto per le migrazioni e l'asilo. E totale fiducia sull'esito delle prossime elezioni europee e sul ruolo che avranno i conservatori. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha riaffermato l''asse' con Varsavia e con il premier, Mateusz Morawiecki.

"La Polonia è l'unica nazione europea che ho visitato due volte dall'inizio del mio mandato e credo che questo basti a raccontare il tenore il valore e la profondità delle nostre relazioni bilaterali", ha spiegato la premier in un punto stampa al termine del bilaterale.

Morawiecki l'ha accolta - con un mazzo di fiori - al Palazzo sull'Acqua, nel Parco Lazienki. Un incontro amichevole, quasi informale, durato un'ora e terminato con una passeggiata in mezzo al verde. "Sembra Villa Pamphilj", ha detto la titolare di Chigi commentando la bellezza del luogo. "È uno dei parchi più sicuri d'Europa", ha rivendicato il premier durante il punto stampa.

La posizione della Polonia

L'elemento sicurezza a cui più volte è ricorso per giustificare la propria contrarietà al Patto per le migrazioni e l'asilo. Una opposizione che pero' non intacca il rapporto tra i due alleati. Morawiecki ha confermato l'indizione un referendum - probabilmente il giorno delle elezioni legislative, in autunno - per fare pronunciare i polacchi sull'obbligo europeo di solidarietà (che sia tramite ricollocamento o compensazione finanziaria). Non è questione solo di migrazioni o sicurezza, ma anche di sovranità.

"Si tratta di scegliere se è lo Stato sovrano che può decidere chi accogliere e chi no oppure è la Commissione europea, sovranazionale, che lo può obbligare", ha spiegato il leader del Pis.

"Non mi potrei mai lamentare di qualcuno che difende con efficacia i propri interessi nazionali perché è quello che ritengo di dover fare io per la mia nazione. Sono ammirata da come Mateusz Morawiecki dimostri forza nel difendere gli interessi della Polonia ma sia chiaro che non c'è tra noi divisione su questo perché lavoriamo sullo stesso obiettivo fondamentale che non è discutere su come gestire la migrazione illegale in Europa ma è discutere su come fermarla e continueremo a fare questo lavoro", ha evidenziato Meloni.

La vicinanza tra Roma e Varsavia

Linea sposata anche dal suo omologo: "C'è chi vorrebbe vedere una frattura tra Italia e Polonia ma non è cosi'. Quello che ci unisce è la ricetta migliore per contrastare la migrazione illegale e rendere le frontiere esterne impenetrabili", ha spiegato.  

I due hanno partecipato insieme all'evento organizzato dal gruppo dell'Ecr, il partito dei conservatori europei presieduto da Meloni e di cui il Pis di Morawiecki è parte integrante. La premier italiana ne ha approfittato per lanciare un convinto endorsement in vista del voto in Polonia.

"Per noi è fondamentale che il Pis e Mateusz e i nostri amici conservatori continuino a governare questa nazione. E' fondamentale non solo per noi come famiglia politica, è fondamentale per l'Europa, per quello che loro hanno dimostrato, per quello che questo governo ha dimostrato".

E ancora: "Per quello che la Polonia ha dimostrato a fronte dell'aggressione russa nei confronti dell'Ucraina e io credo che l'Europa debba ringraziare la Polonia per quello che ha fatto in questi mesi, per quello che ha fatto a 360 gradi, per quello che ha fatto in termini di rifugiati. Credo che lo debba fare anche riconoscendo concretamente con maggiore attenzione quel lavoro", ha esortato. Così come ha auspicato l'affermazione per "gli amici di Vox" perché "la loro campagna elettorale ricorda quella di Fratelli d'Italia".

Superati i due appuntamenti nazionali, arriveranno le europee di giugno 2024. Meloni garantisce che i conservatori "comunque vada saranno determinanti".

"Noi oggi possiamo contagiare molte altre persone con la forza di quello che stiamo dimostrando, con la forza della serietà delle nostre idee. Dobbiamo essere aperti, dobbiamo collaborare, avvicinare tutti i partiti che sono compatibili con la nostra visione, con la nostra idea d'Europa ma dobbiamo lavorare soprattutto per rafforzare la nostra famiglia".

Comunque vada "i conservatori dovranno essere determinanti con le prossime elezioni europee e vi garantisco che anche personalmente sono concentrata su questo obiettivo perché le sfide che l'Europa ha di fronte sono sfide che non possono attendere, che hanno bisogno dell'approccio pragmatico dei conservatori a 360 gradi", ha assicurato la presidente dell'Ecr, respingendo le alchimie di analisti e commentatori sull'eventuale composizione di una nuova maggioranza all'emiciclo a Strasburgo.

Un pragmatismo conservatore che si contrappone "all'utopia della sinistra" e all'ideologia degli "ultra-ambientalisti che stanno accelerando per l'approvazione di alcuni provvedimenti perché temono che dopo il voto non lo potranno più fare". AGI

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