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Martedì, 11 Luglio 2023 09:30

Camp Adazi, l''occhio' della Nato sul Baltico

Written by  Stefano Benfenati
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Giorgia Meloni alla base lettone di Camp Adazi fra i militari italiani della Nato Giorgia Meloni alla base lettone di Camp Adazi fra i militari italiani della Nato

Il confine con la Russia dista appena 300 chilometri. Nella base l'Italia è il terzo contingente a livello numerico dopo Canada e Spagna.

Terra e cielo dell'Alleanza: la base Nato di Adazi in Lettonia 'sorveglia' la sicurezza delle regioni baltiche e di un intero (vecchio) Continente. Cruciale presidio di deterrenza è l'occhio sul nord Europa dell'alleanza Atlantica e scruta - tra mare e foreste - anche il confine con la Russia che dista appena 300 chilometri. Una base diventata sempre più strategica per la difesa del fianco est dopo l'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca.

Lasciandosi alle spalle i colori pastello e le stradine a dedalo della capitale Riga, si entra nel verde dei boschi tra laghi, colline e paludi, per arrivare - dopo poco più di 30 chilometri - nel campo militare. Nella base ci sono 1.840 soldati di cui 270 italiani: fanno parte dell'enhanced Forward Presence (eFP) Battle Group Lettonia - una missione di natura difensiva. L'obiettivo, infatti, è il rafforzamento del principio della deterrenza, per contribuire a preservare la pace e l'integrità territoriale dell'area euro-atlantica contro ogni possibile aggressione e minaccia esterna.

Il battaglione dalle tante bandiere (il comando è affidato al Canada), è 'figlio' del summit di Varsavia nel 2016: dinnanzi a una deteriorata percezione della sicurezza e a seguito di una specifica richiesta avanzata da parte dei Paesi Baltici e della Polonia, la Nato ritenne opportuno rafforzare la propria presenza sul fianco est dello spazio euro-atlantico, varando appunto una misura di enhanced Forward Presence che contempla lo schieramento di quattro Battlegroup rispettivamente in Estonia, Lettonia (dove sono presenti i soldati italiani), Lituania e Polonia.

Nell'area addestrativa di Camp Adazi, l'Italia schiera 139 mezzi terrestri: carri armati "Ariete", veicoli corazzati da combattimento "Dardo", blindo-armate "Centauro" e veicoli tattici multiruolo "Lince". Le truppe italiane si alternano ogni sei mesi. Lo scorso 20 giugno i bersaglieri della Brigata "Garibaldi", guidati dal tenente colonnello Massimiliano Erra, hanno passato le consegne ai colleghi della Brigata corazzata "Ariete" e al comandante subentrante, il tenente colonnello Gerardo Secco.

Nell'ultimo semestre, le unità italiane appartenenti alla cosiddetta XII rotation della missione eFP, hanno condotto, tra l'Estonia, la Lettonia e la Lituania, circa 130 attività addestrative tra cui oltre 100 esercitazioni a fuoco con armamento individuale e di reparto, altre 20 con l'impiego di piattaforme da combattimento e armamento pesante, 8 esercitazioni congiunte con velivoli ad ala fissa e rotante, 4 esercitazioni continuative di livello divisione e Battlegroup, fianco a fianco con soldati canadesi, lettoni e di altre nazionalità.

Tra le esercitazioni più importanti, la Spring Storm 2023, che ha visto i militari italiani operare con le altre unità alleate (circa 14.000 uomini e donne) in terreni boschivi e urbani, in condizioni meteorologiche molto rigide. Decine i veicoli impiegati, da combattimento e logistici. Nella base Nato di Adazi l'Italia è il terzo contingente a livello numerico dopo Canada e Spagna. Ne fanno parte anche i militari di: Albania, Repubblica Ceca, Montenegro, Macedonia del Nord, Polonia, Slovacchia e Slovenia. Partecipa anche l'Islanda ma solo con personale civile. AGI

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