ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Martedì, 22 Agosto 2023 06:39

Bufera su Vannacci. E Salvini sente il generale

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 Il generale Roberto Vannacci Il generale Roberto Vannacci

A rinfocolare la polemica non sono tanto le reiterate dichiarazioni dell'alto ufficiale, quanto la presa o meno di distanza dal suo pensiero. 

Non accenna a placarsi la polemica sul generale dell'Esercito Roberto Vannacci, autore di "Il mondo al contrario", un saggio di circa 300 pagine con frasi omofobe e razziste. E proprio i contenuti del libro, che hanno fatto esplodere la bufera, sono il motivo della decisione dello Stato maggiore dell'Esercito di sollevarlo dalla guida dell'Istituto geografico militare.

Il generale, tuttavia, non fa marcia indietro. E, anzi, ribadisce le sue convinzioni, negando di essere stato "rimosso" ma semplicemente "avvicendato" nell'incarico. Ma a rinfocolare la polemica non sono tanto le reiterate dichiarazioni del generale, quanto la presa o meno di distanza dal suo pensiero.

E, di conseguenza, la condivisione o meno delle decisioni assunte dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, che è subito intervenuto per stigmatizzare quanto detto da Vannacci. C'è chi, tra le opposizioni, rileva come nel centrodestra si siano aperte delle 'crepe' e chi, invece, invoca l'intervento della premier Giorgia Meloni, rimasta sinora silente sulla vicenda.

La telefonata di Salvini

Nella polemica, poi, si inserisce un nuovo 'elemento': il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, innanzitutto spiega che acquisterà il libro, "perché prima di condannare e giudicare è giusto leggere, conoscere, capire", e perché "mi rifiuto di pensare che in Italia ci sia un Grande Fratello che dice cosa si può leggere e cosa no". Dopodiché osserva: "Se il generale scrive qualcosa che non ha niente a che fare con segreti di Stato o con il suo lavoro, ed esprime dei suoi pensieri nero su bianco, ha il dovere e il diritto di farlo". Poi, poco dopo la diretta Facebook del leader, la Lega fa sapere di una telefonata "molto cordiale" tra lo stesso Salvini e il generale Vannacci.

Le opposizioni attaccano e invocano una presa di posizione da parte della premier: "Di fronte alla decisione, giusta, anche se è il minimo sindacale, del ministro Guido Crosetto di 'imbarcare' il generale Vannacci, aspirante ideologo della destra razzista, omofoba e putiniana, i colonnelli di FdI Donzelli e Bignami hanno preso le distanze dal loro ministro, invocando, a sproposito, la libertà di espressione. A questo punto una domanda sorge spontanea: che cosa pensa di questa vicenda la premier, che finora si è trincerata in un imbarazzante silenzio? Da che parte sta Giorgia Meloni?", chiede ad esempio il responsabile economico del Pd Antonio Misiani.

Con Crosetto o contro Crosetto

"Sul caso Vannacci sto con Guido Crosetto, la posizione del ministro della Difesa è corretta e gli attacchi che gli sono stati rivolti sono ingiustificati", afferma la coordinatrice di Italia Viva Raffaella Paita, che poi aggiunge: "Questa maggioranza non riesce a trovare una linea comune su nulla. La presa di distanza di oggi è particolarmente grave perché arriva dal vicepremier. Cosa aspetta la presidente del Consiglio Meloni a intervenire e a chiarire qual è la posizione del governo?".

Rincara il capogruppo di Azione-Iv al Senato, Enrico Borghi: "Se il vicepremier dissente dal ministro della Difesa su un atto grave legato alla disciplina dell'Esercito, c'è un serio problema istituzionale". E il capogruppo dem in commissione Difesa, Stefano Graziano, insiste: "Meloni dica se lei sta dalla parte del ministro della Difesa Guido Crosetto, che ha giustamente avallato l'avvicendamento del generale, o dalla parte di Salvini".

Nella maggioranza, intanto, si negano divisioni o distanze, proprio all'indomani di un lungo incontro tra la presidente del Consiglio e il vicepremier leghista, avvenuto lontano dai riflettori e nella tranquillità della masseria pugliese in cui la premier sta trascorrendo gli ultimi scampoli di vacanza. "Crosetto ha fatto bene a dissociarsi", spiega il vicepresidente leghista del Senato Gianmarco Centinaio.

"La pretesa della sinistra di sostenere che esisterebbero frizioni all'interno del governo sulla questione Vannacci non è altro che un goffo tentativo di allontanare da sé un'evidenza che è del tutto nota agli italiani: nulla c'entra quanto fatto dal ministro Crosetto rispetto a una situazione che è stata portata alla sua attenzione e che da ministro della Difesa ha affrontato", sostiene il viceministro di FdI alle Infrastrutture Galeazzo Bignami, secondo il quale "ciò che risulta inaccettabile è la presunzione di superiorità morale della sinistra".

E il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, di Forza Italia, scandisce: "Sto convintamente con Crosetto". Per l'ex ministro della Difesa, il dem Lorenzo Guerini, "le polemiche contro Crosetto sono senza senso". 

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