ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Domenica, 29 Ottobre 2023 08:21

Un'altra notte di battaglia a Gaza. Netanyahu: "Lottiamo per tutta l'umanità"

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Missili a Gaza Missili a Gaza

Hamas insiste sullo scambio tra gli ostaggi e i prigionieri palestinesi. Il premier israeliano ai familiari dei rapiti: "Ogni opzione per la loro liberazione". Poi avverte: "È una guerra contro il male". Più di 8mila i morti nell'enclave dove intanto a Gaza riprendono a funzionare telefoni e internet. Erdogan: "Fermare questa follia". 

Dopo il blackout delle comunicazioni che aveva tagliato l'enclave palestinese fuori dal mondo, a Gaza i telefoni e la connessione Internet hanno ricominciato a funzionare. È successo nella notte poche ore dopo che il premier Benjamin Netanyhu, nella sua prima conferenza stampa dall'attacco di Hamas del 7 ottobre, aveva preannunciato che la guerra contro i miliziani di Gaza sarà "lunga e difficile" promesso la liberazione degli ostaggi e assicurato che Israele vincerà "contro il Male".

Ma Netanyahu è sempre più' sotto pressione e, rispondendo per la prima volta alle domande della stampa, si è rifiutato di assumersi la responsabilità dell'accaduto e ha ribadito che non era stato informato in anticipo dell'attacco di Hamas. Israele ha dichiarato che le forze di terra stanno ancora operando all'interno del territorio gestito da Hamas, piu' di 24 ore dopo il suo ingresso venerdì; e nella notte ci sono stati nuovi bombardamenti, scontri tra miliziani e soldati e anche raid israeliani in tutta la Cisgiordania occupata. Difficile dire quante vittime ci siano state, anche se i media palestinesi hanno parlato di decine di morti e Hamas ha fornito un nuovo bilancio dall'inizio della guerra, oltre 8mila morti, la metà dei quali bambini.

Netanyahu ha detto che Israele è nella "seconda fase" della sua risposta agli attacchi del 7 ottobre da parte di Hamas: dopo la reazione iniziale, adesso vuole preparare il campo di battaglia per blitz mirati e chirurgici, vuole distruggere la logistica chiave di Hamas, le linee dei trasporti, le strutture di comunicazione e fa piccole incursioni a Gaza e anche in Cisgiordania per vedere quale puo' essere la reazione di Hamas. Il portavoce militare israeliano ha rilanciato un appello ai palestinesi affinché evacuino il Nord della Striscia ed è tornato anche a promettere l'ingresso di nuovi aiuti umanitari (ma non il carburante).

Intanto è pesante la crisi tra Turchia e Israele: dopo che Erdogan ha ribadito che Hamas "non è un'organizzazione terroristica", Israele ha ordinato il ritorno dei diplomatici dalla Turchia. E mentre in tutto il mondo migliaia di manifestanti scendono in piazza in appoggio alla popolazione di Gaza e contro i bombardamenti indiscriminati di Israele (da Londra a Melbourne, da Roma a San Francisco), rimane aperto il dossier ostaggi e quello degli stranieri intrappolati nell'enclave.

Hamas chiede il rilascio di tutti i prigionieri palestinesi in cambio degli ostaggi sequestrati tre settimane fa e il Qatar, principale mediatore, avverte che l'offensiva di terra complica i colloqui. Lunedì intanto si torna a riunire il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che finora non è riuscito ad approvare nessuna delle quattro diverse risoluzioni che avrebbero potuto portare a un cessate il fuoco o a una pausa umanitaria più breve, per far tacere le armi nella guerra. Sempre lunedì arriva a Washington il ministro della Difesa saudita, Khalid bin Salman, mentre il presidente palestinese Abu Mazen ha invitato i leader arabi a tenere un vertice di emergenza per fermare l'aggressione israeliana, "gli atti di massacro e genocidio nella Striscia di Gaza".

Raisi: "Superata la linea rossa"

"I crimini del regime sionista hanno superato la linea rossa, il che potrebbe costringere tutti ad agire". Lo afferma su X il presidente iraniano, Ebrahim Raisi. "Washington ci chiede di non fare nulla, ma continuano a dare ampio sostegno a Israele. Gli Stati Uniti hanno inviato messaggi all'Asse della Resistenza (le forze sostenute dall'Iran in Medio Oriente) ma hanno ricevuto una risposta chiara sul campo di battaglia". Ha detto il leader iraniano.

Guterres: "Sorpreso da escalation senza precedenti"

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha detto che l'escalation dell'assalto militare israeliano a Gaza lo ha sorpreso anche perché sembrava che, nelle ore immediatamente precedenti, si fosse raccolto un crescente consenso internazionale sulla necessità di una pausa umanitaria.

"Negli ultimi giorni era stato incoraggiato perché sembrava esserci una crescita di consenso nella comunità internazionale sulla necessita' di almeno un pausa umanitaria nei combattimenti". "Purtroppo, invece della pausa, sono stato sorpreso da un'escalation senza precedenti dei bombardamenti e il loro impatto devastante, che compromettono gli obiettivi umanitari".

"Ribadisco il mio appello - ha detto - per un immediato cessate il fuoco umanitario", "insieme al rilascio incondizionato degli ostaggi e alla consegna di aiuti di livello corrispondente ai drammatici bisogni della popolazione di Gaza, dove una catastrofe umanitaria si sta svolgendo davanti ai nostri occhi". AGI

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