Sono più di 1600 i venezuelani che hanno scelto la Capitale come destinazione e quello che abbiamo scoperto è sorprendente.
Venezuela e Italia sono infatti due Paesi legati da un profondo legame storico e di sangue. Simon Bolivar prima di liberare il Venezuela dal giogo dell’impero spagnolo partì infatti da Roma, dove a Montesacro (luogo oggi di un monumento a lui dedicato) fu protagonista di un discorso che convinse vari italiani a partire con lui.
Da lì tanti nostri compaesani rimasero in quel fantastico Paese dell’America Latina dando vita ad una delle comunità italiane all’estero più importanti del mondo. Pensare che alcuni italiani tra cui Roscio ebbero un ruolo decisivo nella costruzione del Venezuela moderno fa certamente piacere.
Non solo, il nome Venezuela è stato coniato da un altro nostro compatriota, ovvero Amerigo Vespucci, che quando arrivò a Maracaibo, vedendo i nativi vivere sulle palafitte, esclamò: “Sembra una piccola Venezia, una Venezuela”.
Molti venezuelani dunque hanno origine italiana e hanno scelto di tornare nel nostro Paese per rintracciare le proprie origini anche se le difficoltà sono state varie.
Gli ospiti di The Passenger
Paolo Battaglia ci dà una ricca infarinatura sulla storia del Venezuela, partendo da Bolivar, fino a Chavez. Una storia spesso turpe purtroppo, con il petrolio al centro come croce e delizia di un Paese che oggi versa in condizioni non proprio ottimali.
Iperinflazione, mancanza di beni primari e una situazione sociale non proprio perfetta hanno dato il via alla diaspora venezuelana in giro per il mondo. Non è d’accordo Salvatore Izzo, giornalista che spesso ha viaggiato in Venezuela, che addita gli States come responsabili di un baffo economico pesantissimo e che comunque ci racconta di un Venezuela unito negli intenti. Visioni a confronto di un Paese la cui questione è molto sentita anche qui.
Spazio poi a chi a Roma fa di tutto per migliorare l’amicizia tra il popolo venezuelano e quello italiano e che aiuta i venezuelani nell’integrazione in Italia, ovvero Mikela Policastro che con la sua associazione Viva Venezuela En Italia fa un lavoro eccelso. Policastro ci invita poi alla Feria de la Chinita, una festa importantissima per tale comunità che si terrà a Roma il 18 e il 19 novembre.
Viaggiando con The Passenger proviamo poi la cucina venezuelana a El Maíz, un locale in centro che propone lo street food di questo meraviglioso Paese. Dalle cachapas alle enpanadas, sono tanti i cibi gustati insieme.
Due cittadine venezuelane che vivono in Italia poi, ovvero Glenda Solarte e Carolina ci raccontano la loro vita qui, spiegandoci come si trovino bene e a loro agio nel nostro Paese nonostante la mancanza del Venezuela.
Infine Umberto Calabrese, editore e direttore di Piazza Italia, rivista edita a Caracas e venduta in tutta il Venezuela, fa luce sui problemi di quelle persone di origine italiana che provano a tornare qui, ma che si trovano una barriera imponente davanti. La barriera consiste nel mancato riconoscimento dei titoli di studio e di varie licenze tra cui quella di guida da parte dell’Italia nei confronti dei venezuelani.
Un problema grande che si potrebbe risolvere con degli accordi bilaterali differenti tra i due Paesi in nome dell’integrazione tra popoli. Un esempio virtuoso in questo è la Spagna, uno dei Paesi prediletti dai Venezuelani per scegliere una vita diversa.