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Lunedì, 12 Febbraio 2024 22:07

Da Ivrea ad Acireale, sarà un martedì grasso di sfilate

Written by  Davide Sarsini e Maria Cristina Bulgheri
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Ivrea, Battaglia delle Arance Ivrea, Battaglia delle Arance

Eventi di chiusura delle celebrazioni di Carnevale in quasi tutta Italia, tornate a pieno regime dopo gli anni bui del Covid. A Viareggio la denuncia sociale oscura la satira politica.

Un martedì grasso di sfilate da Nord a Sud, da Ivrea ad Acireale, chiuderà le celebrazioni di Carnevale in quasi tutta Italia, tornate a pieno regime dopo gli anni bui del Covid. Quasi perché ci sono anche città, come Milano, dove le maschere continueranno a circolare fino al 17 febbraio, il sabato grasso del rito ambrosiano.

A Ivrea nel pomeriggio andrà in scena la tradizionale Battaglia delle Arance, preceduta dalla Marcia del Corteo Storico e dalla sfilata dei Gruppi Storici ospiti. La città piemontese si riempirà di profumi e colori davanti a migliaia di turisti. In serata in tutti i rioni ci saranno i suggestivi roghi degli 'scarli', i pali rivestiti di erica secca simboli medievali del Carnevale. 

 

L'ultimo atto del Carnevale di Venezia sarà invece la sfilata nel pomeriggio di otto grandi carri allegorici e 600 figuranti nelle strade di Zelarino, all'estremità nord-occidentale della conurbazione di Mestre. Per il martedì grasso a Viareggio sfileranno i 29 Corsi Mascherati, i carri allegorici del 151mo Carnevale della località della Versilia che ogni anno attraversano i due celebri Viali a Mare. Nel Lazio la sfilata più attesa è quella di Ronciglione, il borgo del Viterbese di Marco Mengoni che ospita un Carnevale tra i più antichi dell'Italia centrale. Alle 15.30 ci sarà la Parata Storica degli Ussari, seguita dal Gran Carnevale dei Bambini e mascherate spontanee con i balli in piazza. In serata la rappresentazione della Morte di Re Carnevale che poi salirà sul Globo Aerostatico. 

 

Nelle Marche spicca il Carnevale di Fano che si concluderà alle 18,30 con la riconsegna delle chiavi della città da parte di Rabachen (maschera di un nobile) e il rogo del Pupo, rito sacrificale in cui questa maschera tipica viene data alle fiamme come espiazione delle colpe collettive e individuali commesse durante l'anno.

A Napoli per il martedì grasso si terranno tante feste 'diffuse' nei quartieri e nelle città vicine di Giugliano ed Afragola per il Carnevale Sociale della città metropolitana. 

 

Ad Amalfi 11 l'Arsenale della Repubblica ospitera' alle 11 uno spettacolo per le famiglie, "Che mondo è se Carnevale non c'è", con musica, attori, allegri pupazzi e Re Carnevale in persona. In Puglia il Carnevale di Putignano ha in programma il gran finale a partire dalle 19 con la parata del 'Tonn Tonn Tonn Party' e lo spettacolo dei "I Terraross", suonatori e menestrelli della bassa Murgia. A seguire il rito del Funerale del Carnevale. In Sicilia l'appuntamento più atteso è ad Acireale con una festa spettacolare che andrà avanti fino alla notte con la proclamazione del carro vincitore e il simbolico rogo di Re Burlone. Nove le Associazioni culturali in concorso, divise in due categorie. 

 

A Viareggio la denuncia sociale oscura la satira politica

A Viareggio la quarta e più attesa delle sei sfilate dei carri, i cosiddetti 'corsi mascherati', si terrà martedì pomeriggio. Quest'anno, però, niente allegorie su Giorgia Meloni o Elly Schlein, su Putin o Biden, perché ormai da anni il Carnevale della città della bassa Versilia sembra aver rinunciato alla tradizionale satira politica. "Dei teatrini della politica la gente si è stancata, non ne può piu'", spiegano i carristi viareggini "meglio puntare su altro". Ecco allora che quest'anno - il 151esimo di una lunga storia di cartapesta iniziata a Viareggio nel lontano 1873 - la satira politica lascia il posto alla satira di costume, alla denuncia sociale, ai grandi temi che l'attualità ci mette sotto gli occhi giorno dopo giorno.

Il più gettonato, quest'anno, è quello dell'intelligenza artificiale. Sul carro della famiglia Lebigre-Roger, l'argomento viene trattato con un pizzico di poesia, con un ragazzo che si addormenta con in mano un telefono cellulare e sogna di vivere in un mondo popolato di umanoidi. Ha un taglio più fantascientifico, invece, il carro di Luigi Bonetti, dove l'intelligenza artificiale si palesa come un gigantesco cyberpolpo i cui tentacoli hanno assunto forme sempre più mostruose, a ricordare come certe scoperte scientifiche rischiano di sfuggire di mano all'uomo. Si parla di disagio giovanile e dipendenze, invece, in altre due costruzioni particolarmente apprezzate nei primi tre corsi mascherati dei sei in programma a Viareggio (domani la sfilata in diretta tv su Rai 3 seguita dalla consegna del Burlamacco d'oro, poi si tornerà a sfilare domenica 18 e sabato 24 febbraio). 

 

In "Va' dove ti porta il cuore" di Jacopo Allegrucci, un adolescente cerca di sfuggire ad un mare in tempesta irto di pericoli "surfando" su una vecchia valigia di pelle con cui cerca di raggiungere i propri sogni. In "Ascolta ragazzo" dei fratelli Breschi, invece, il protagonista è un giovane delle periferie urbane che ascolta musica tecno e trap ma su cui aleggia minaccioso un gigantesco ragno che rappresenta i pericoli (primo fra tutti quello della droga). In "È tempo di cambiare" di Roberto Vannucci si parla della crisi climatica, con un minaccioso mammut che spunta dallo scioglimento dei ghiacci e cammina in un mare di plastica, ricordandoci i rischi incontro ai quali sta andando l'uomo. E a personaggi preistorici si rifà anche "Più denti!" di Luca Bertozzi, che gioca con un terrificante tirannosauro anche lui riemerso dal passato. 

 

Prende spunto dal disagio mentale, invece, "Il profumo delle rose nelle spine" di Carlo e Lorenzo Lombardi, che descrive con struggente dolcezza la condizione dei malati di mente negli anni in cui erano ancora aperti i manicomi prima della legge Basaglia. Prende invece di mira il qualunquismo da social "Bla bla bar" dei fratelli Cinquini, che si affida ad una fiaba di Esopo per mettere alla berlina i saccenti di oggi. È infine un vero e proprio omaggio all'arte "Il circo dei sogni" di Alessandro Avanzini, dove protagonista è uno spiritato Salvator Dalì icona dei suoi tempi ma anche stella "social" ante litteram per la sua grande capacità comunicativa. Insomma, quest'anno più che mai al Carnevale di Viareggio si sorride, ma al tempo stesso si riflette sul mondo che ci circonda e sui pericoli che noi stessi abbiamo creato. Una sorta di "Sanremo di cartapesta" in cui specchiarsi in un misto di spettacolarità e poesia. E se la politica è confinata solo nelle mascherate più piccole, poco male. AGI

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