ANNO XVIII Luglio 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Venerdì, 23 Febbraio 2024 12:44

Terzo mandato: la proposta della Lega sui governatori bocciata in commissione al Senato

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Giorgia Meloni - Matteo Salvini Giorgia Meloni - Matteo Salvini

Maggioranza divisa: Fratelli d'Italia e Forza Italia hanno votato contro.

La commissione Affari costituzionali del Senato ha bocciato l'emendamento della Lega al dl elezioni per il terzo mandato dei presidenti di regione. Oltre a Fratelli d'Italia e Forza Italia, hanno votato contro i senatori del Pd, del Movimento 5 stelle e di Avs. A favore Italia viva, insieme alla Lega. Azione non ha partecipato al voto, mentre Autonomie si è astenuto. 

 

Gasparri: prevalsa la posizione di Forza Italia, no a lacerazioni

"È finita ancora meglio del previsto: con 16 voti contrari su 22 membri della Commissione, in un clima di sereno confronto, non è stato approvato l'emendamento sul terzo mandato dei presidenti delle Regioni, dopo che la Lega aveva ritirato l'emendamento sul terzo mandato dei sindaci. Significativo che il Partito democratico non abbia fatto proprio l'emendamento sul terzo mandato dei sindaci, in contrasto con i suoi esponenti del territorio che avevano intimato questa scelta. La cosa si è svolta in un clima assolutamente tranquillo e sereno", ha dichiarato il Capogruppo di Forza Italia al Senato Maurizio Gasparri. "Con il Pd che si arrampicava sugli specchi invocando una sorta di postuma inammissibilità dell'emendamento sulle Regioni e con il prevalere larghissimo di una posizione ragionevole che Forza Italia con pacatezza ha sempre sostenuto e illustrato in questi giorni. È stata superiore l'attenzione mediatica sulla questione che non la portata del dibattito, che non ha creato nessuna lacerazione nella maggioranza - ha sostenuto -. Si è trattato di un normale confronto su un tema da tempo al centro del dibattito che è stato affrontato senza alcuna conseguenza di natura politica. Alcuni hanno enfatizzato sui mezzi di comunicazione questo tema che, invece, forse non meritava tutto questo spazio. Comunque tutto è andato come io ho detto per molti giorni. Non ci sarebbero state sorprese, non ci sarebbero state fibrillazioni. Ho cercato di spiegarlo da giorni e giorni a quanti si accanivano alla ricerca di spaccature clamorose, ma evidentemente dire la verità non è sempre una scelta condivisa da tutti. Comunque è andata come avevo esattamente detto io".

Tosato (Lega), il 'no' non incide sulla tenuta della maggioranza

Nella maggioranza c'è una spaccatura politica dopo il no alla Lega sul terzo mandato per i presidenti di regione? "Sul singolo emendamento, su questa singola proposta che non fa parte del programma di governo e non incide sulla tenuta della maggioranza", ha affermato il senatore della Lega, Paolo Tosato. A chi gli chiede se l'emendamento sarà ripresentato in Aula, il parlamentare risponde infine: "Non avrebbe senso riproporlo in Aula per una bocciatura che rispecchierebbe il voto della commissione".

Paita (Uv), Pd e M5s hanno aiutato Meloni

"C 'era una grossa spaccatura nella maggioranza di governo sul terzo mandato. Per questo avevamo chiesto a tutte le opposizioni di fare fronte comune: c'erano le condizioni vere per mandare sotto la maggioranza. Purtroppo Pd e Movimento 5 stelle ancora una volta hanno aiutato Giorgia Meloni. Il Pd perde un'occasione solo per regolare i conti interni e dire no a Bonaccini e De Luca", ha commentato la senatrice di Italia Viva Raffaella Paita, coordinatrice nazionale del partito.

Boccia (Pd), abbiamo detto no a una destra spaccata

"Con la bocciatura da parte di FdI e Fi dell'emendamento della Lega sul terzo mandato si chiude una vicenda che ha gettato, per colpa della destra, un'ombra triste e pericolosa sulle nostre istituzioni. Hanno voluto giocare un braccio di ferro tra di loro, senza alcuna preoccupazione per il funzionamento dei nostri enti locali, con il solo scopo di piantare le loro bandierine propagandistiche. Il Pd si e' sottratto a questo gioco per nulla rispettoso dei cittadini e degli amministratori locali: il Dl elezioni doveva essere un provvedimento che doveva limitarsi a indicare il voto della data per le elezioni amministrative ed e' stato trasformato in un pasticcio. Siamo di fronte ad una destra spaccata che non cambia mai, insofferente verso le regole democratiche, che piega le istituzioni ai suoi interessi di bottega. Ci chiediamo come, in queste condizioni, possa andare avanti il governo". Cosi' il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia.  AGI

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