ANNO XVIII Luglio 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Sabato, 18 Maggio 2024 22:31

Giornalismo in lutto, è morto Franco Di Mare, giornalista e inviato di guerra della Rai. Lunedì alle 14 a Roma i funerali

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Volto noto della Rai, aveva 68 anni. Risale a venti giorni fa l'ultima apparizione in Tv, ospite di Fabio Fazio. In quell'occasione parlò della sua malattia, un mesotelioma contratto, forse, per l'esposizione all'amianto negli anni in cui aveva lavorato all'estero. Il 28 aprile aveva annunciato: "Ho un tumore molto cattivo, il mesotelioma: si prende respirando le particelle di amianto. Mi rimane poco da vivere ma non è ancora finita". I vertici Rai: "La sua scomparsa è motivo di profondo dolore".

È morto il giornalista Franco Di Mare, volto noto della Rai. Aveva 68 anni e il 28 aprile scorso aveva annunciato, mentre era ospite da Fabio Fazio a 'Che tempo che fa', di essere affetto da un mesotelioma inguaribile e di averlo contratto respirando particelle di amianto negli anni in cui era corrispondente all'estero. 

Addio al giornalista Franco Di Mare, inviato, cronista, dirigente, volto noto della Rai. Era nato il 28 luglio del 1955 ed era stato giornalista dell'Unità poi inviato del tg2, conduttore dello storico programma Uno Mattina e di Frontiere prima di diventare direttore di Rai3. La sua grande capacità di racconto ne ha fatto uno dei conduttori più amati della televisione italiana. Ironico, colto, grande lettore con la capacità di fare sintesi di tutto quello che aveva incontrato nei suoi tanti anni di lavoro.

"Abbracciato dall'amore della moglie, della figlia, delle sorelle e del fratello e dall'affetto degli amici più cari, si è spento a Roma il giornalista Franco Di Mare. Seguirà comunicazione per le esequie" si legge in una nota della famiglia del giornalista scomparso ieri. 

La nota della famiglia

"Abbracciato dall'amore della moglie, della figlia, delle sorelle e del fratello e dall'affetto degli amici più cari, oggi a Roma si è spento il giornalista Franco Di Mare" si legge in una nota della famiglia del giornalista scomparso oggi. I funerali si terranno lunedì 20 maggio alle 14 nella Basilica di Santa Maria in Montesanto (nota come chiesa degli Artisti) in piazza del Popolo di Roma. "La famiglia profondamente commossa ringrazia tutti per il grande affetto e la straordinaria vicinanza finora ricevuti".

L'annuncio della malattia

Il 28 aprile scorso, partecipando alla trasmissione “Che tempo che fa”, aveva annunciato: "Ho un tumore molto cattivo, il mesotelioma: si prende respirando le particelle di amianto. Mi rimane poco da vivere ma non è ancora finita". L'ultimo post il 4 maggio per ringraziare tutti coloro che lo avevano sostenuto.

E poi, aveva puntato il dito contro i vertici Rai: "i sono dileguati tutti i gruppi dirigenti, non quello attuale, ma quello precedente, quello precedente ancora. Io chiedevo alla Rai lo stato di servizio che è un mio diritto, i posti in cui sono stato, cosi' potevo provare a chiedere alle associazioni di categoria cosa fare, sono spariti tutti. Se io posso arrivare a capire, e non è che lo debba fare per forza, che possano esistere ragioni legali o sindacali, quello che capisco meno è l'assenza sul piano umano. Persone a cui parlavo dando del tu - aveva raccontato accorato - perché ero un dirigente Rai, sono sparite, si sono negate al telefono, a me. Come se fossi un questuante. Io davanti a un atteggiamento del genere trovo un solo aggettivo: ripugnante".

Il giorno successivo, gli attuali vertici - l'ad Roberto Sergio e il dg Giampaolo Rossi - avevano fatto sapere di essere "venuti a conoscenza solo ieri sera della drammatica vicenda di Franco Di Mare" esprimendo "tutta la propria vicinanza umana" e assicurando la loro "disponibilità a fare tutto il possibile per consentire al giornalista di ricostruire quanto da lui richiesto".

Il giornalista, che è stato per anni inviato di guerra nei luoghi più 'caldi' del mondo, aveva presentato da Fazio il suo ultimo libro 'Le parole per dirlo. La guerra fuori e dentro di noi'. 

Il cordoglio della Rai

"La scomparsa di Franco Di Mare è per la Rai, per la quale si è sempre speso con passione e professionalità, motivo di profondo dolore, al quale si unisce la riconoscenza per quanto fatto nel corso della sua lunga carriera che lo ha spesso visto in prima linea per raccontare coraggiosamente i conflitti nel mondo. Una passione che lo ha accompagnato anche nei programmi condotti successivamente, nei ruoli dirigenziali ricoperti e nell'esperienza del programma di inchiesta 'Frontiere' da lui condotto fino al 2023. Ai suoi familiari va il sincero cordoglio della presidente Marinella Soldi, a nome anche del Cda, dell'amministratore delegato Roberto Sergio, del direttore generale Gianpaolo Rossi e dell'azienda tutta". È quanto si legge in una nota della Rai.

La carriera

Di Mare si era laureato in Scienze Politiche all'Università Federico II di Napoli. Nel 1980 inizia a lavorare a L’Unità come cronista di giudiziaria, mentre l'anno successivo inizia a collaborare come corrispondente da Napoli anche per l'agenzia di servizi AGA (Agenzia di Giornali Associati) e per Radiocor (Agenzia di Stampa Economica e Finanziaria). Nel 1983 diventa giornalista professionista. Nello stesso anno viene assunto dal quotidiano l'Unità con la qualifica di redattore ordinario. Nel 1985 viene trasferito a Roma presso la redazione centrale de l'Unità in qualità di inviato speciale e poi di capo redattore.

Nel 1991 entra in RAI alla redazione esteri del TG2  dove nel 1995 assume la qualifica di inviato specialeoccupandosi della guerra dei Balcani, oltre a coprire – come inviato – le principali zone dell'Africa e dell’America centrale. Nel 2002 passa al TG1, seguendo buona parte dei conflitti degli ultimi venti anni: dalla Bosnia al Kosovo, dal Ruanda alla prima e seconda guerra del Golfo, all’Afghanistan. 

I reportage

La sua carriera giornalistica è stata segnata dai reportage sulla guerra in Bosnia, ma non solo: è proprio a Sarajevo che ha incontrato suo figlia Stella che allora aveva poco più di 10 mesi. L'aveva incontrata in un orfanotrofio e lo aveva poi raccontato in un libro “Non chiedere perché ( da cui è stata tratta la fiction Rai con Giuseppe Fiorello ”L'Angelo di Sarajevo"). Alla guerra dei Balcani aveva dedicato anche un altro libro “Il cecchino e la bambina” dove si raccontavano gli orrori di quella guerra. Un diario di emozioni, quotidianità, orrori. E proprio nella ricorrenza dei 30 anni dall'inizio della guerra aveva rilasciato un'intervista a Rainews.it

L'approdo a “Uno Mattina”

Nel 2003 diventa conduttore in programmi Rai come Uno MattinaEstate, Uno Mattina week end e poi dal 2004 Uno Mattina. Dal 2005 al 2009 conduce Sabato e domenica programma d'informazione e attualità leader di ascolti nella fascia mattutina - in onda su Rai 1 - nel week end dalle 6:30 alle 9:30. Dal 2005 ha condotto le finestre del TG1 all'interno di Uno Mattina sempre su Rai 1 (tre spazi con news e approfondimenti), attività che ricopre anche per la stagione 2010-2011. Ha inoltre condotto numerose serate per Rai1, tra cui: "Premio Lucchetta", "Mare Latino", "Premio Internazionale Libertà", "Premio Alta Qualità", "Gente d'Italia" da Miami, "Speciale Premio Ischia Internazionale di Giornalismo.

Dal luglio 2016 conduce in seconda serata ogni venerdì Frontiere sempre su Rai 1. Il 28 giugno 2017, con l'uscita dei palinsesti Rai per la stagione 2017-2018, viene ufficializzata la sua conduzione al programma Uno Mattina al fianco di Benedetta Rinaldi.

Il 20 luglio 2019 diventa vicedirettore di Rai1, con delega ad approfondimenti e inchieste. Dal 14 gennaio 2020 è direttore generale dei programmi del giorno della Rai. Il 15 maggio 2020 assume la direzione di Rai 3. Il 19 giugno, a 40 anni dalla strage di Ustica, conduce su Rai 3 lo speciale Volo Itavia 870

Pensionato nel 2021, continua a condurre il programma Frontiere su Rai 3 fino al maggio 2023.

L'impegno sociale

Alla sua attività di giornalista e conduttore affianca un forte impegno sociale e civile che lo ha portato a partecipare come testimonial allo spot televisivo per l'organizzazione umanitaria Smile Train e a realizzare uno spettacolo teatrale, Amira, in cui racconta le sue esperienze di inviato in aree di crisi con l'intento di sensibilizzare l'opinione pubblica sugli orrori della guerra. 

Vita privata

È stato sposato con una donna di nome Alessandra, per lungo tempo. Insieme hanno cresciuto la figlia Stella, nata in Bosnia e adottata quando aveva 10 mesi di vita. All’epoca era inviato a Sarajevo, durante la guerra in Jugoslavia. Nel 2012 divorziano. Nel 2017 inizia la relazione con Giulia Berdini, conosciuta nella sede Rai di Saxa Rubra, dove lei curava il catering del bar interno. Sposerà Giulia due giorni prima della sua morte.

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