Il governo di Caracas ha annunciato l'arresto di un italiano entrato in Venezuela via terra.
Il ministro degli Interni, della Giustizia e della Pace, Diosdado Cabello, ha detto che è stato "catturato nelle prime ore di oggi" aggiungendo che "stava attraversando la frontiera attraverso una strada sconnessa tra i valichi (le cosiddette trochas venezuelane)".
Al canale Telesur, Cabello non ha fatto il nome dell'italiano, ma ha aggiunto che con lui è stato arrestato anche un colombiano e ha accusato entrambi di essere dei "mercenari", "parte di un complotto" per rovesciare il governo del presidente Nicolas Maduro.
Dopo le presidenziali dello scorso 28 luglio, il Venezuela ha arrestato 127 cittadini stranieri di nazionalità svizzera, tedesca, statunitense, spagnola, italiana e olandese, tra le altre, accusandoli di essere dei presunti mercenari.
Enrique Márquez, ex candidato del partito Centrados alle elezioni presidenziali del 28 luglio scorso in Venezuela, è stato arrestato dagli agenti della sicurezza dello Stato.
Lo ha comunicato sui social - come riporta l'agenzia Efe - la formazione antichavista Voluntad popular secondo cui si è trattato di un "rapimento".
Sotto accusa il governo del presidente Nicolás Maduro per aver compiuto "un'ondata di sparizioni di leader e attivisti dei diritti umani".
Ex vicepresidente del Consiglio Elettorale Nazionale (CNE) ed ex deputato, Márquez ha chiesto in numerose occasioni la pubblicazione dei verbali delle votazioni di luglio e ha respinto la sentenza della Corte suprema di giustizia che ha convalidato la rielezione di Maduro. Ansa