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Mercoledì, 03 Agosto 2016 00:00

Venezuela: primo OK al referendum revocatorio, contro Maduro, ma ora tempi strettissimi

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Caracas (Venezuela) - Il Consiglio nazionale elettorale (Cne) del Venezuela ha dato il via libera al primo passo del progetto di referendum portato avanti dall'opposizione per destituire il presidente Nicolas Maduro. Il presidente del Cne, Tibisay Lucena, ha infatti precisato che l'opposizione ha superato la soglia delle 200.000 firme valide, pari all'1% dell'elettorato, per richiedere la consultazione.

L’opposizione venezuelana ha passato il primo scoglio per il referendum revocatorio volto alla destituzione del presidente Nicolas Maduro: benché il governo contesti la validità di parte delle firme e dell’intera procedura, i movimenti anti-chavisti riuniti nel Tavolo dell’Unità Democratica sono riusciti a raccogliere il milione di firme previsto dalla legge, ed è stato il Consiglio Elettorale Centrale a certificarlo:

Il Consiglio non ha però fissato una data per la prossima tappa di un processo lungo, che prevede la raccolta e la convalida in soli tre giorni delle firme del 20% degli elettori (almeno quattro milioni), in modo che il referendum venga indetto. Quindi, perchè la consultazione abbia successo, il sì alla destituzione di Maduro deve ottenere un numero pari o maggiore a quello degli elettori che lo hanno votato nel 2013, ossia oltre 7,5 milioni.

“In tutti i 24 Stati è stato raggiunto il requisito dell’1% di voti validi, e la certificazione sarà estesa dalla segreteria”, ha detto la presidente del Consiglio Elettorale, che ha fatto riferimento anche alla verifica delle firme contestate dal governo.

E per il governo è tra l’altro la motivazione stessa del refrendum a rendere caduca tutta la procedura: “Il referendum destitutivo è legalmente morto perché non si può costruire nulla su questa base che è profondamente fraudolenta”, ha detto un esponente della maggioranza socialista.

Il problema per l’opposizione è che, approvata la prima fase, non c‘è ancora una data per il varo della seconda, nella quale si dovranno raccogliere le firme del 20% degli iscritti nelle liste elettorali.

Se Maduro cadesse quest’anno si ricorrerebbe a un nuovo voto, altrimenti verrebbe semplicemente sostituito fino a fine mandato dall’attuale vice-presidente.

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Read 814 times Last modified on Martedì, 02 Agosto 2016 22:35

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