ANNO XVIII Maggio 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Mercoledì, 03 Agosto 2016 18:15

Le presunte accuse a Bilal Erdogan, figlio di Recep Tayyip Erdogan

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I presunti sospetti su Bilal: “Ricicla tangenti”. Il primogenito del leader turco accusato di aver “pulito” in Emilia i soldi delle mazzette: l’indagine dei pm italiani.

Ma c’è anche l’ombra dei proventi del petrolio dell’Is: la pista del traffico illegale di greggio venduto dai terroristi (Giuseppe Baldessarro, la Repubblica, 3 agosto: 7).

Io esamino l’accusa alla luce di “Erdogan e la mafia” Siamo nella categoria politico-giudiziaria. Io starò attento a non addentrarmi specificamente sui fatti, competenza giudiziaria, per osservare il comportamento simile a quello dei nostri amministratori politici che prendono tangenti.

Un esempio: Giorgio Orsoni, sindaco di Venezia dal 2010 al 2014, fatto decadere dal prefetto per aver riconosciuto di aver incassato una tangente che disse di aver girato al partito democratico e agli altri che lo sostenevano.

Chiese invano il sostegno di Renzi, capo del PD, il quale se la cavò dicendo che era certa la confessione dell’incasso, per ammissione del responsabile (ricordo bene le informazioni dei giornali di due anni fa). Rimaneva da provare l’accusa. Non sono informato del seguito processuale, che non mi interessa.

Mi interessa invece la legge sui partiti, che passerebbe al giudice il compito di provare quell’accusa!

Ora se voi foste il figlio di Erdogan, informato dai servizi segreti turchi che il Italia gira così, non vi adettereste a fare lo stesso? E se qualcuno intendesse tirarmi dentro allo specifico di Orsoni avrei gioco facile a condurvi su Giancarlo Galan, presidente della Regione Veneto dal 1995 al 2010, parlamentare  espulso per ruberie tangentizie, di nuovo all’onore della cronaca con   Veneto Banca, l’arresto di Consoli               

Anche Verdini, Galan e i «vip» del mattone tra i clienti di riguardo (Corriere della Sera).

Quanto a me, mi resta da sottolinearvi che Tayyip Erdogan ha dichiarato che il 75% dei Turchi sono favorevoli alla pena di morte; se il Parlamento la voterà nessuno si opporrà. La pena di morte che la Turchia abolì nel 2002 convertendo in ergastolo il condannato a morte leader dei Curdi Abdullah Ocalan,  riattivata, determinerebbe la morte del leader indiscusso curdo.

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