Atene - Alexis Tsipras ha annunciato che i greci saranno chiamati domenica 5 luglio a votare il referendum sulla proposta dei creditori. Il premier ellenico ha dichiarato di essere stato costretto a indire il referendum perche' i partner dell'Eurogruppo hanno presentato un ultimatum alla Grecia che e' contro i valori europei per cui "siamo obbligati a rispondere sentendo la volonta' del popolo sovrano".
Ci hanno chiesto di accettare pesi insopportabili che avrebbero aggravato la situazione del mercato del lavoro e aumentato le tasse. Per Tsipras l'obiettivo di alcuni dei partner eruopei e l'umiliazione dell'intero popolo greco. Tsipras ha aggiunto che chiedera' un'estensione di pochi giorni del programma di salvataggio della troika (Bce-Ue-Fmi), che scade il 30 giugno, per poter arrivare senza problemi a tenere il referendum del 5 luglio.
Il referendum scatena l'assalto ai bancomat
Tsipras, ricorrendo all'arma della retorica populista con cui ha vinto le elezioni ha stigmatizzato che "queste proposte (dell'Eurogruppo), che chiaramente violano i trattati europei e il diritto base al lavoro, all'eguaglianza e alla dignita' dimostrano il proposito che alcuni dei partner e delle istituzioni non vogliono un accordo fattibile per tute le parti, ma la possibilita' di umiliare un intero popolo".
Tsipras parla con Draghi, "ha compreso referendum"
Il capo negoziatore greco, Euclides Tsakalotos, ha annunciato che il premier Tsipras ha parlato con il presidente della Bce Mario Draghi che, sostiene sempre Tsakalotos, ha dimostrato comprensione per la scelta del referendum indetto il 5 luglio sul piano dei creditori. Nonostante la mossa a sorpresa Bruxelles ha confermato l'appuntamento dei ministri delle Finanze dell'Eurogruppo. L'Euro Working Group, l'organismo tecnico presieduto da Thomas Wieser e al quale partecipano i direttori del Tesoro dei 19 paesi della moneta unica, si e' subito messo al lavoro il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem si e' gia' detto sorpreso negativamente dalla scelta di Atene. "E' una situazione molto triste - ha detto Dijsselbloem prima dell'inizio della riunione straordinaria, la quarta della settimana - perche' abbiamo lasciato la porta aperta alla Grecia. Oggi - ha aggiunto - discuteremo anche con il ministro greco delle conseguenze che potranno esserci".
Fondo monetario, Bce e Commissione europea "sono uniti" e hanno sempre dimostrato "flessibilita'" nel negoziato con la Grecia, con l'obiettivo della stabilita' finanziaria, ha ribadito il direttore generale del Fmi Christine Lagarde prima dell'Eurogruppo a Bruxelles, ricordando il successo dei casi Irlanda e Portogallo. Due sono i temi, ha ricordato Lagarde: da un lato Atene deve fare "riforme strutturali importanti e consilidare il bilancio per consentire crescita e creazione di occupazione, dall'altro i partner europei devono dare sostegno finanziario e agire sul debito. E' quello che abbiamo sempre sostenuto, lo ripetero' anche oggi e continuiamo a lavorare su questo".
Da parte sua il commissario Ue agli Affari economici e finanziari Pierre Moscovici ha sottolineato che "la posizione della Commissione - ha detto - e' sempre stata chiara: vogliamo mantenere la Grecia nell'Euro e per questo abbiamo sempre lavorato". (AGI)