ANNO XVIII Maggio 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Mercoledì, 10 Agosto 2016 09:20

Referendum Si o No, cerchiamo di capirci

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Dopo il via libera della cassazione al referendum, si attende ora che il governo fissi la data dello svolgimento della consultazione popolare.

Una volta che l'esecutivo avrà stabilito la domenica in cui si svolgerà il referendum, i cittadini saranno chiamati ad esprimersi con un Si' o con un No sulla riforma costituzionale del governo Renzi, approvata in via definitiva lo scorso 12 aprile.

Cerchiamo, per quanto è possibile, di fare opera di informazione che da un lato illustri la riforma e dall’altro indichi quelli che sono i punti critici manifestati dai forieri del No, inseriamo in colore rosso quello che abbiamo desunto dalle letture di documenti di giuristi e altro. Senza con questo voler essere o mostrarci esperti ma giusto per informare. Anche perchè non si ascolta nel dibattito qualcosa di chiaro da parte dei politici. 

Queste le principali novità introdotte dal ddl Boschi: 

FINE DEL BICAMERALISMO PARITARIO: Camera dei deputati e Senato della Repubblica hanno composizione e funzioni diverse. La Camera, con 630 deputati, rappresenta la Nazione ed è l'unica titolare del rapporto di fiducia con il Governo. Ha funzione di indirizzo politico e di controllo sull’attività del Governo –

IL SENATO DEI 100: I futuri senatori saranno cento (74 consiglieri regionali, 21 sindaci e 5 componenti di nomina del presidente della Repubblica) e saranno scelti, in conformità alle decisioni assunte dagli elettori, dai consigli regionali per mezzo di una legge elettorale che dovrà essere varata entro 6 mesi dall'entrata in vigore della riforma costituzionale. Il termine decorrerà dopo che si sarà svolto il referendum confermativo. Le regioni avranno poi tre mesi (90 giorni) per adeguarsi. I cinque senatori scelti dal Colle dureranno in carica sette anni come il Capo dello Stato e non possono fare più di un mandato. Senatori a vita restano gli ex presidenti della Repubblica.

La maggior parte dei critici si oppone a questa composizione "non eletta" del Senato. Il ragionamento è sul ruolo. Come fa un sindaco eletto da un gruppo di cittadini locali ad essere giuridicamente legittimato al ruolo nazionale per incriminare, ad esempio, il Capo dello Stato?

DURATA DEL MANDATO E PREROGATIVE: La durata del mandato dei nuovi senatori è pari a quella degli organi delle istituzioni del territorio in cui sono stati eletti. Conservano l’immunità parlamentare ma non ricevono alcuna indennità in qualità di senatori, mantengono invece quella che hanno in qualità di sindaco o di consigliere regionale. Resta l'esercizio della funzione senza vincolo di mandato.

I critici, sull’immunità a singhiozzo per sindaci per i consigliere, sorridono, in quanto l’immunità scatta solo per il periodo – fine settimana? – di lavoro senatoriale. I giuristi invece sono preoccupati perché sindaci e/o consiglieri non possono materialmente svolgere proficuamente entrambe le funzioni di sindaco o consigliere, per il quale il cittadino ha votato e la nomina a senatore di cui l’ignaro elettore non sapeva, appare uno scippo del voto popolare amministrativo.

LA FORMAZIONE DELLE LEGGI: Le leggi di rango costituzionale, il referendum, la legge elettorale restano bicamerali, come anche i trattati con l'Unione europea. Le altre leggi sono esaminate e approvate dalla Camera dei deputati che le trasmette al Senato. Questo può disporne l'esame se, entro dieci giorni, lo richiede un terzo dei suoi componenti. Il Senato può anche, a maggioranza assoluta, entro 30 giorni successivi, proporre modifiche al testo. Su queste, però, è la Camera a pronunciarsi in via definitiva. Per bocciarle serve la maggioranza assoluta dei componenti.

In questa parte, sempre secondo i critici, ci sarebbero, nel dettaglio della legge, almeno dodici possibili casi di interscambio fra Camera e Senato che potrebbero persino arrvare a tre passaggi e che in sostanza complicherebbero di più, sempre secondo i critici, il lavoro parlamentare che sarà ancora più farraginoso e quindi altro che semplificazioni!

STATUTO DELLE OPPOSIZIONI: Il regolamento della Camera dei deputati conterrà anche una disciplina dello statuto delle opposizioni.

C’è qui chi forse giustamente vede, in questo regolamento,  il tentativo di mettere il bavaglio alle opposizioni soprattutto se una maggioranza gonfiata dal premio debba decidere delle sorti delle minoranze. 

PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: Per l'elezione del Capo dello Stato il quorum necessario nelle prime tre votazioni e' dei due terzi dei componenti l'assemblea. Dalla quarta votazione servono i tre quinti dell'assemblea. Dalla settima il quorum scende e si passa ai tre quinti dei votanti. Non sarà più il presidente del Senato a sostituire ad interim il Capo dello Stato, ma toccherà al presidente della Camera.

Differenti proporzioni tra Camera e Senato in sostanza rendono insignificante il ruolo dei senatori nelle sedute per l’elezione del capo dello Stato

GIUDICI COSTITUZIONALI: I giudici di nomina parlamentare della Corte Costituzionale, 5 in tutto, saranno eletti separatamente da Senato e Camera: due li eleggerà il nuovo Senato, tre la Camera. Il quorum per essere eletti è dei due terzi dei componenti per i primi due scrutini, dal terzo basta la maggioranza dei tre quinti. 

Differenti proporzioni tra Camera e Senato in sostanza rendono insignificante il ruolo dei senatori nelle nomine dei giudici costituzionale.  C’è chi vede in questa preponderanza del potere della Camera, il presidente del Consiglio che può essere anche segretario di un partito che assoggetta a sé un organo fondamentale dello Stato. Per questo c’è chi, soprattutto fra i Dem, parla con forza di legge elettorale da riformare per tranquillizzare chi vede in questo una possibile deriva autoritaria.

 

TITOLO V: Non c’è più legislazione concorrente fra Stato e Regioni e si passa ad un redistribuzione delle materie di competenza statale e regionale. E' prevista una clausola di 'supremazia' con la quale si dispone che, su proposta del Governo, una legge dello Stato possa intervenire in materie non riservate alla legislazione esclusiva se lo richiede la tutela dell'interesse nazionale.

Finisce l’era della conferenza Stato Regione, un morte del federalismo, una supremazia dello Stato?

LEGGI DI INIZIATIVA POPOLARE: Per presentarle serve la raccolta di 150mila firme (non piu' 50mila) ma si prevedono termini certi per la pronuncia della Camera;

Si triplicano le domande necessarie per la legge di iniziativa popolare; qui c’è l’esperienza di Beppe Grillo che ne raccoglieva persino 300 mila ma alla fine la legge restava nel cassetto. Qui la riforma dice che si prevedono termini certi per la presa in carico.

REFERENDUM: In Costituzione entrano i referendum di indirizzo e propositivi ma le Camere dovranno approvare una legge per delinearne le modalità di attuazione.

Questi referendum non esistono attualmente e quindi sarebbe una novità almeno nelle intenzioni dal momento che rimanda a una legge futura.

STATO DI GUERRA: Sarà la Camera dei deputati, a maggioranza assoluta, a deliberare lo stato di Guerra e la conseguente attribuzione di poteri al Governo.

ABOLIZIONE DEL CNEL E DELLE PROVINCE: Il ddl abroga l'articolo 99 della Costituzione con conseguente abolizione del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro (CNEL). Eliminato anche il riferimento, in Costituzione, alle Province.

GIUDIZIO PREVENTIVO SULLE LEGGI ELETTORALI: La riforma dispone il giudizio preventivo di legittimità della Consulta sulla legge elettorale, prima della promulgazione, purché' vi sia un ricorso motivato presentato "entro dieci giorni" dall'approvazione della legge da "almeno un quarto dei componenti della Camera dei deputati o un terzo dei componenti del Senato della Repubblica". La Corte costituzionale si pronuncia entro il termine di trenta giorni.

In sostanza questi sono i rilievi riportati in estrema sintesi. C’è solo da aggiungere che in questo Referendum non c’è quorum; ora chi invita al voto si dovrà ricordare come si votò al referendum Trivelle con il premier che invitava ad andare al mare. Pessimo gesto. Che il popolo degli oppositori alle trivello ora si possano vendicare è possibile, è nelle cose. Ma anche qui trovare argomenti al voto è difficile, soprattutto tra i fautori del Si che parlano di democrazia, modernizzazione dello Stato. Se si osservano i rilievi appare che questa riforma sia un po’ pasticciata, si poteva fare meglio. Se ricordiamo il voto anche molti esponenti della maggioranza votarono tappandosi il naso. 

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