Prendiamo l'impegno che nessuno verrà lasciato da solo, nessuna famiglia, nessun comune, nessuna frazione", ha promesso il premier in una dichiarazione alla stampa a Palazzo Chigi in cui ha annunciato una visita alla zona nel pomeriggio. "Adesso la priorità è continuare a scavare nelle macerie", ha spiegato Renzi, "nel tardo pomeriggio visiterò personalmente la zona e parteciperò alle riunioni operative".
"Vorrei dire grazie a chi sta salvando delle vite umane", ha aggiunto Renzi, "si sta dimostrando quanto grande possa essere l'importanza della protezione civile e del volontariato", ha sottolineato, a proposito del terremoto del centro Italia, indicando come priorità la necessità di scavare fra le macerie".
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha affermato che "è un momento di dolore e di appello alla comune responsabilità". "Tutto il Paese deve stringersi con solidarietà attorno alle popolazioni colpite", ha sottolineato il Capo dello Stato, rientrato a Roma da Palermo appena appresa la notizia del sisma. "Il mio primo pensiero", ha aggiunto, "va alle tante vittime di questo devastante sisma che ha colpito una parte così ampia di territorio nazionale". "Voglio ringraziare le autorità locali, la protezione civile, i vigili del fuoco, le forze di polizia, le forze armate, i volontari, per l'impegno e la dedizione nell'opera di soccorso", ha detto Mattarella, "nell'immediato occorre impegnare tutte le forze per salvare vite umane, curare i feriti e assicurare le migliori condizioni agli sfollati". "Sarà subito dopo necessario un rapido sforzo corale per garantire la ricostruzione dei centri distrutti, la ripresa delle attività produttive e il recupero della normalità di vita", ha insistito il Capo dello Stato.
"Siamo vicini alla nazione italiana e siamo pronti ad assisterla in tutti i modi possibili", ha scritto da Bruxelles il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, nella lettera inviata a Renzi, dopo il terremoto. "A titolo personale e a nome della Commissione esprimo la mia più sincera vicinanza. Sono molto rattristato nell'apprendere la notizia del terremoto. I miei pensieri vanno agli amici e ai parenti delle vittime".
Papa Francesco ha rinviato la consueta catechesi del mercoledì e ha invitato i fedeli presenti all'udienza del mercoledì a recitare con lui un rosario per le vittime "del terremoto che ha colpito il centro Italia lasciando morti e feriti". "Non posso non esprimere - ha dichiarato Francesco davanti ai 20 mila fedeli presenti - dolore e vicinanza alle persone colpite e che hanno perso i loro cari e a quelle che ancora si sentono scosse. Sentire il sindaco di Amatrice dire che il paese non c'è più mi commuove davvero tanto"."Voglio assicurare - ha detto ancora il Papa - a tutte le persone di Amatrice nella diocesi di Rieti e negli altri paesi in quella di Ascoli Piceno e in altre del Lazio, della Marche e dell'Umbria, la nostra preghiera e voglio dire loro di essere sicuri della carezza e dell'abbraccio di tutta la Chiesa che desidera stringervi nel suo amore materno e anche del nostro abbraccio. Grazie ai volontari della protezione civile. Vi chiedo di unirvi nella preghiera. Il Signore consoli i cuori addolorati e doni loro la pace. Lasciamoci commuovere con Gesù". Francesco ha poi guidato la preghiera del Rosario con la lettura dei Misteri dolorosi. È la prima volta che un Papa rinuncia alla catechesi dell'Udienza Generale davanti a un disastro naturale o ad un altra disgrazia. (AGI)
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