ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Giovedì, 25 Agosto 2016 16:24

L’archeologia del linguaggio è la mia via

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Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 1,45-51. In quel tempo Filippo incontrò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret». 


Natanaèle esclamò: «Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». 
Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità». 
Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico». 
Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!». 
Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di queste!». 
Poi gli disse: «In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell'uomo». 

È una via etimologica che riconosce il zumero e.ti.mu, ‘cuore (della) vita del nome nominante’ in lat. etymo(n).

Il mio primo desiderio è che sia una via aperta a tutti.

Via è lat. uia, con la lettera u, come comprovano i massimi etimologi dal lat. Ernout e Meillet, ed è anche via, come Giovanni Semerano precisa nel senso:

via (veha: che Varrone attribuisce ai rustici: R. rust., 1, 2, 14), -ae via, cammino, passaggio (v. –veho-); cfr., got. wigs (cammino) etc. Alla radice i.e. *weia- si attribuisce il senso di tendere, aspirare; osco viù, umbro via, -uia-. L’osco ripete fedelmente accad. bi’u (passaggio), detto in particolare dell’acqua: della stessa base di accad. ba’u (andare). V. ingl. Way, ted. Weg.

u-i-a = ‘sentiero-i- tra il cielou e la terra-a. Un cammino finalizzato, un passaggio, accad. bi’u.

La mia via specifica è quella degli dèi: la teonomasiologia, lo studio comparato dei nomi degli dèi mi ha portato per 24 anni ad indagare sul dio zumero del Capodanno,

An.tar.ish, per riconoscere la dea della luna En Zu, come mi ha insegnato Licinio Glori:

Fu rito della scrittura sumerica incidere Enzu e leggere all’inverso Zuen (semplificato Sin = Luna): diventò uso cananeo scrivere Ba’al diversamente dai correligionari europei di Al’ba.

Signora luna,

orientatrice della conoscenza antica:

zu, su2

  n., wisdom, knowledge.

  v., to know; to understand; to experience; to be familiar with; to inform, teach (in maru reduplicated form); to learn from someone (with –da-); to recognize someone (with –da-); to be experienced, qualified.

  possessive suffix, your (singular).

pron., yours.

zu-a

  acquaintance; expert; experienced person (‘to know’ + nominative).

Anche tu, lettore, puoi osservare questo zu-a per leggere a-zu e sarai dottore:

azu, uzu2, zu2

doctor, healer (cf., a-zu, aza, ‘myrtle’) [AZU archaic frequency].

Io sono dottore in sociologia ed in economia e commercio, ma non attribuisco a questi studi quanto ho trovato. Li riconosco a chi non mi abbandona in tentazione, qui in terra.

Etimo terra: te-erra, ‘mi connetto ad Erra’ in zumero.

È l’atto d’amore della regina degli inferi Eresh-ki-gal con Er-ra, ‘cammino (del) sole’ di notte, quando l’umanità sta nel buio. Leggo Ki-eresh gal kieresh vel Ceres. Questa è alma Ceres del sacerdote etrusco Publius Vergilius Maro:

Liber et alma Ceres, vestro si munere tellus                                  Georgiche, lib. I v. 7.

*

Oggi sono i menei [‘ricorrenza liturgica’, parola di rito bizantino, che etima: ‘sentieroi generato-ne- dalla parola creatrice me’] di san Bartolomeo, l’apostolo ebraico Natanaele da battezzato.

Il battesimo è il sacramento che fa nascere nella vita di Gesù e ci fa vivere nell’apocalisse, con la gioia del risorto dentro le avversità della vita.

La parola bat-tes-i-mo, radica in Gab-Gir-Tab, Antares dello Scorpione, unisce:

mu

n., name; word; year – where the words that follow could be a year formula; line of a tablet, entry; oath; renown, reputation, fame (cf., gu10  -kin, kig2, message) [MU, archaic frequency].

v., to name, to speak (cf., mug –chisel-).

Prep., because; to; toward; in.

Emesal dialect for gis/ges. Also with additional Emesal meanings: sky; instructions; fire; house; great. Also Emesal dialect form for gis2,3/ges2,3/us, man, male, penis.

mu2-mu2

  always being reborn (such as the moon) (reduplicated ‘to ignite; to sprout, appear’).

 

i

n., cry of pain (Akk., naqu(m) I, ‘to cry (out), wail’; derived from er2, ir2, ‘tears; complaint’ ? [opportuno!]; cf., i-dutu; i-lu) [I archaic frequency].

v., to capture, defeat, overcome (cf., e3; i (Akk., kamu(m) II, ‘to bind’) .

 

 

tes

  n., sexuality, sex; vigor; shame, modesty; dignity, honor; all kinds, all sorts, all of; each of them (te , ‘to approach’, + as2, ‘to desire’; cf., aste).

   v., to feel ashamed; to bring toghether.

   Adj., homogeneous; insulting, shameful.

   Adv., toghether (often with suffix –bi- ba or e).

 

tab

  n., companion, partner, associate; brassiere; pair; both; twin; sum, whole; sting; infection; fever (cf., tab2) (side/approach + pair, represented by the lips).

   v., to hold, clasp, grasp; to bind; to shut, bolt; to cover; to block; to flatten; to join, interlock (with –da-); to be/make double (sometimes reduplicated); to reprise, repeat; paired off, arranged in pairs or parallel columns; to add up; to start, inaugurate; to appear; to burn; to heat up; to tremble, shake; to devastate; to tear down; to make haste.

   adv., toghether (precedes the modified verb).  

 

tab-ba

  partner; doubling; describes land added the cultivation (‘to join; to be double’ + nominative).

TAB.KUN

  (cf., megida2, megidda2).

TAB.TAB

  (cf., ad4 –lame, cripple [ZA-tenu (gisza-na…tag to handle a puppet)).

TAB.TI

(cf., megida, megidda).

tab2 [GIR2]; tab

  to hold, squeeze; to burn, brand; to be inflamed; to suffer (written with sign of scorpion).

Tabira

  (cf., tibira).

Il nome Bar-to-lo-me-o enuncia zum. bar.tu.lu.me.u, ‘figliobar. (del) soggettolu Spiritotu (e) della parola creatrice me di tutto-u’.

Il nome Na-ta-na-ele enuncia zum. na.ta.na.ele leggibile ‘le-el, ‘vento- lil’,  (che) generana una naturata dal cielo, an.

«Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità» disse Gesù, in zumero GESH.BU, ‘alberogesh (di) conoscenza buonabu’. La lettura circolare del zumero offre dai grafi GESH.BU la lettura GESH.UB, ‘Albero gesh del Cielo ub’.

Giovedì 25 agosto 2016.

Vegliate perché non saprete quando il Signore vostro verrà.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 24,42-51. 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. 
Questo considerate: se il padrone di casa sapesse in quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. 
Perciò anche voi state pronti, perché nell'ora che non immaginate, il Figlio dell'uomo verrà. »    
Qual è dunque il servo fidato e prudente che il padrone ha preposto ai suoi domestici con l'incarico di dar loro il cibo al tempo dovuto? 
Beato quel servo che il padrone al suo ritorno troverà ad agire così! 
In verità vi dico: gli affiderà l'amministrazione di tutti i suoi beni. 
Ma se questo servo malvagio dicesse in cuor suo: Il mio padrone tarda a venire, 
e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a bere e a mangiare con gli ubriaconi, 
arriverà il padrone quando il servo non se l'aspetta e nell'ora che non sa, 
lo punirà con rigore e gli infliggerà la sorte che gli ipocriti si meritano: e là sarà pianto e stridore di denti."

TERREMOTO DEVASTA IL CENTRO ITALIA: ALMENO 160 MORTI

Roberto De Giorgi

16 h · 

l'Ora del diavolo ... Solo 4 minuti separano il terremoto che ha sconvolto il centro Italia da quello dell'Aquila del 2009. Stavolta il sisma e' stato registrato alle 3.36 mentre la scossa principale che fece tremare l'Abruzzo era avvenuta alle 3.32, sempre nel cuore della notte e nell'orario in cui di solito il sonno e' più' pesante.

Se il terremoto, che ieri ha colpito Amatrice alle 3,32 di notte portando Aldilà almeno 160 persone, avesse colpito casa mia, in via Leopardi 8, dove sarei stamani: in inferno, diabuli captivo, o in paradiso, con Gesù, i miei e tutti coloro cui voglio bene?

La mia via ha un senso se io sarò Gesù captivo ed ha un senso per tutti se quando giungerà l’ora per chi legge il Padre l’accoglierà.

-Padre, è giunta l’ora, glorifica il Figlio tuo, perché il Figlio glorifichi te. Poiché tu gli hai dato potere sopra ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo. Gio., 17, 1-3

Chi conosce il Padre, l’unico vero Dio, è tra coloro che sono stati dati al Figlio per vivere la vita eterna. Non resterà in Terra, con Erra, ba.bu.sat.an, vel Antasubba, ‘perdita della conoscenza’.

È normale che chi riconosce il Figlio, morto e risorto per noi, viva secondo l’apocalisse, passi le tribolazioni con gioia perché lui le ha passate e sta con noi.

Sì, Amen! Io sono l’Alfa e l’Omega, dice il Signore Dio, Colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente. Apocalisse di Giovanni, 1, 8.

Colui che attesta queste cose dice: -Sì, verrò presto!- Amen. Vieni, Signore Gesù. La grazia del Signore Gesù sia con tutti voi. Amen! Apocalisse di Giovanni, 22, 20.

am En, in ebraico ‘in verità’, ‘così sia’, in zumero significa ‘-che venga- am –il Signore- En’.

Vegliate, dunque, uigilate! Chi ha oggi, in zumero igi:

igi

  n., eye(s); glance; face; aspect, looks; front (reduplicated ig, ‘door’ –no: giro di –ig-) [IGI archaic frequency].

  v., to see.

  adj., the main component of many stones names.

prep., before, in front of; in the presence of (with …-a(k)-se).

si connetta:

te, de4

  n., cheeck; skin; membrane; thorn, sting; characteristic symbol, tattoo (cf., temen; me-te) [TE archaic frequency].

  v., to prick, pierce; to dye red; to tattoo (usually reduplicated) (cf., te, de4, teg3; ten/ te-en).

  Emesal dialect interrogative, ‘when?; why? ’.

 

Vada oltre:

la

  abundance, luxury, wealth; youthful freshness and beauty; bliss, happiness; wish, desire [LA archaic frequency].

 

Il tutto, che nel sistema decimale comincia da dieci:

u

  ten (cf.: ha3).

  Emesal dialect for lugal and en, ‘lord, master; lady; king ’.

Quanti re, lu.gal, ‘soggetto. Luce alta’, quante città, uru, sono passate.

E si disse am En, ‘che venga il Signore’?

Qui, a Vittorio Veneto, antica Ceneta, zum. ezen ta, abbiamo San Giacomo di Veglia, alla vigilia della Città. Abbiamo una Croce, alta nove metri, sul monte Altare, che fu monte de Antares e colo maledicto, al centro della città ad unire-separare Ceneda da Serravalle. Lunedì 22 agosto abbiamo celebrato santa Augusta, che si chiamò così da battezzata, pur figlia del re goto Matrùc. Prese il nome dell’augusta imperatrice, madre di Costantino.

Via della regina Vittoria perdurò a congiungere Ceneda e Serravalle lungo la via Claudia Augusta altinate, secondo il conte Aurelio Guarnieri Ottoni, patrizio osimate, che nel 1789 ebbe pubblicata post mortem dagli amici in Castelfranco la dissertazione stampata in Venezia nel 1785. L’ignoranza moderna, ancora incapace di riconoscere alla santa il suo nome battesimale, Augusta, che il padre aborriva, confonde la regina d’Italia Margherita, quella che diede il nome alla pizza, con il termine regina che nasconde l’imperatrice romana che andò a cercare la croce di Gesù.

Il Gran Giocattolaio ha fatto sì che la via dell’imperatrice Vittoria permanga in Viale della Vittoria, come fu chiamata la via della Conciliazione tra Ceneda e Serravalle la via dell’imperatrice Vittoria.

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