La firma ufficiale dell'intesa da parte del presidente colombiano Juan Manuel Santos e del comandante delle Farc Rodrigo Londono, meglio noto come Timochenko, avverrà con una cerimonia in settembre, possibilmente in Colombia, riferiscono fonti governative. L'accordo verrà poi ratificato in un referendum popolare previsto per ottobre.
L'accordo di pace, per il quale si è spesa anche la Chiesa colombiana con il forte appoggio di Papa Francesco, comprende una riforma agraria, un'azione congiunta contro il traffico di droga, la partecipazione degli ex guerriglieri alla vita politica e la creazione di tribunali speciali per il post conflitto.
Humberto De La Calle, rappresentante del governo di Bogotà, e Luciano Marìn Arango, capo negoziatore delle Farc. La firma e la stretta di mano che pongono fine ufficialmente a 50 anni di guerra civile. Il governo colombiano e la delegazione delle Farc, le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia, hanno raggiunto un accordo di pace dopo 4 anni di negoziati a L’Avana, Cuba.
Il Presidente colombiano Juan Manuel Santos: “Affinchè la pace sia duratura dobbiamo garantire che coloro che hanno imbracciato le armi vengano reintegrati nella vita civile, nella legalità del nostro Paese” ha spiegato in un intervento televisivo. “Gli ex-membri delle Farc che già hanno deposto le armi avranno accesso alla vita politica e democratica del Paese. Dovranno, come qualunque altro partito, convincere i cittadini con proposte ed argomenti per poter essere eletti”.
Il presidente americano Barack Obama ha telefonato a Santos per congratularsi con lui. I due capi di Stato hanno concordato di mantenere una stretta collaborazione nella lotta al crimine organizzato e al narcotraffico. Le Farc sono il più antico e importante gruppo guerrigliero dell'America Latina e contano attualmente circa 8mila uomini e donne.
L'organizzazione FARC nacque negli anni Sessanta come braccio armato del partito comunista impegnato nella lotta contro i grandi latifondi agrari. In più di 50 anni di guerriglia, i morti sono stati oltre 220mila, a cui si aggiungono milioni di sfollati. Secondo stime del governo, le persone colpite in maniera diretta e indetta dal conflitto, cui hanno partecipato con estrema violenza anche reparti paramilitari di estrema destra, sono circa 7,6 milioni. Negli ultimi anni le Farc si finanziavano anche con il narcotraffico e i sequestri. Il rapimento più noto fu quello della candidata presidenziale Ingrid Betancourt, tenuta prigioniera per sei anni fino alla sua liberazione nel 2008.
Uno dei punti cardine delle trattative è appunto permettere la fine della lotta armata è la “trasformazione” delle Farc in un movimento di lotta politica. Le Farc contano circa 7.000 combattenti. Un periodo di transizione di 180 giorni è previsto per deporre le armi. L’ultima parola passa ora agli elettori: l’accordo e il testo saranno sottoposti a referendum, il prossimo 2 ottobre. Si calcola che in mezzo secolo il conflitto abbia causato 260.000 morti, 45.000 dispersi e 7 milioni di sfollati.
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