ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Martedì, 30 Agosto 2016 13:23

"Ilva, D'Amato: “Lo stabilimento deve 180mila euro al Comune di Statte, ma nessuno ne sa niente”

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“Statte attende dall'Ilva 180mila euro come rimborso delle spese di pulizia effettuate tra il 2013 e il 2015 nelle aree interessate dallo stabilimento.

Peccato che, stando a quanto ci ha comunicato l'Ispra, nessuno (Ilva compresa) sembra saperne nulla della relativa istanza di insinuazione al passivo, ossia l'atto formale con cui il comune deve richiedere queste somme all'azienda. Una situazione davvero paradossale e da approfondire: qualora l'istanza non fosse stata presentata, si tratterebbe di uno schiaffo ai cittadini perpetrato dal Pd e dalla giunta Miccoli. Per questo chiedo che si faccia chiarezza subito, affinché sia dato ai cittadini cio' che spetta loro di diritto”. Lo dice l'eurodeputata M5S Rosa D'Amato in merito alla risposta ricevuta dall'Ispra sulla somma complessiva di ben 1 miliardo di euro che i comuni di Taranto e Statte attendono dall'Ilva come copertura delle spese di pulizia effettuate tra il 2013 e il 2015 nelle strade prospicienti lo stabilimento e nelle aree pubbliche del quartiere Tamburi.

“Degli 818mila euro che dovevano arrivare nelle casse del comune di Taranto – continua D'Amato – l'amministrazione straordinaria dello stabilimento è pronta a rimborsarne poco più di 100mila, ossia la quota relativa alla sua gestione tra il 21 gennaio e il 30 maggio 2015. Secondo quanto ci ha comunicato l'Ispra, l'Ilva sarebbe pronta al pagamento, ma attende ancora gli estremi per effettuare il versamento. Il comune di Taranto dia questi estremi in tempi immediati, se ancora non l'ha fatto”.

“Per quel che riguarda Statte – conclude D'Amato – attendiamo che l'Ispra accerti la presentazione dell'istanza di insinuazione al passivo da parte del comune di Statte. Si ponga fine, una volta per tutte, alla triste stagione di una politica piegata agli interessi delle grandi industrie del territorio. In barba alla salute dei cittadini e alle casse pubbliche”.

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