Rido di me anche perché ieri sera ho spento di botto il tg2, che dava la prima notizia scandalizzato delle risate all’amatriciana dello Charlie Hebdo; ho spento perché contrariato dal rilievo esagerato dato al giornaletto.
Rido di me perché non avevo colto subito come il foglio gallico avesse ragione questa volta ed oggi vedo: c’est pas Charlie Hebdo qui costruit vos maisons, c’est la mafia!
Rido di Corrado Zunino, che ha scritto su la Repubblica 3.09.16, a pag. 11: Con due vignette sul terremoto di Amatrice, Charlie Hebdo è riuscito a perdere la solidarietà e la simpatia che gli italiani avevano tributato, senza esclusioni, alla redazione satirica parigina nel gennaio 2015.
Io mi esclusi e mi escludo da quella simpatia, che ha portato l’Onu a riprendere la Francia per aver criminalizzato anche il burkini ed il mondo a ridere della Gallia atea libera fino alla negazione della libertà musulmana.
Invece, non riesco a ridere del séisme à l’italiemne penne sauce tomate penne gratinées lasagnes, perché vedo la satira perfetta che non dà un cenno di riso, capace di descrivere la realtà passata – per almeno 68 anni-, il presente ed il futuro nei piani di ricostruzione ufficiali ed oscuri.
Pennac ha scritto: disegno idiota, ma difendo ancora la loro libertà. La loro libertà, caro Pennac, non è mai stata in crisi, anche se il terrorismo ha fatto e farà morti perché il dio denaro fa e disfa terrore e guerre. La nostra umanità invece chiede difensori, gente che riesce a vivere nella corruzione, ben descritta da quella satira. Una corruzione che era, è e viene.
Io non rido solo di queste reazioni e non mi dimentico di rimarcare che è proprio la mafia a costruire finchè non si farà la legge sui partiti che sgominerà ogni intreccio perverso, rido anche dei maestri della risata: del nobel Dario Fo, diventato stonàtt, e del re del riso Grillo, che si sono riuniti con Di Maio (sarebbe il politico: allo Charlie Hebdo nessuno pensa a lui?), per sentenziare che bisogna proprio azzerare tutto per un parziale fallimento del grillismo [: 2].
Caro Nobel, non essere parziale, per favore! Il fallimento del grillismo è totale: i comici devono star lontani dalla politica come il prete dal diavolo. Prova è il Pizzarotti, che è ancora uno di voi: L’accusa di Pizzarotti, “Il dissenso represso porta a liti di corrente, via il minidirettorio” [: 4]. In altre parole, neppure il sindaco cinque stelle di Parma, in fase di espulsione, è in grado di invocare l’unica modalità che salverebbe il movimento delle stelle: la legge de art. 49 Cost.:
Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.
Voi siete nati contro tutti i partiti illegali. Il vostro destino sarebbe portar tutti nella legalità e vi perdete in azzeramenti volti allo zero assoluto!