"Facciamo pari", esordisce la prima cittadina nel filmato mentre varca il portone. E a chi le chiede "le facciamo pena sindaco?", lei risponde: "Un po' sì". La sindaca grillina ha anche scritto un post sarcastico contro l'assedio mediatico degli ultimi giorni.
"La trasparenza - scrive Raggi - è anche questa: che le persone sappiano come fate vivere non tanto me, ma mio figlio (che non ha alcuna responsabilità in questa follia che state creando)", aggiunge. Poi aggiunge una postilla in cui spiega di avere un altro "video di giornalisti che scattano foto mentre porto Matteo al centro estivo e mentre esco dal centro estivo... Facciamo che è come se l'avessi pubblicato?".
"Buongiorno a quei poveri giornalisti che aspettano ore e ore sotto casa mia... Cosa vi hanno ordinato di 'catturare' oggi? Un dito nel naso, i capelli fuori posto, mio figlio che magari fa i capricci per dire che sono una madre snaturata? - si legge in un post precedente - Mi fate un po' pena a dir la verità: tutta la vostra vita passata ad aspettare che qualcuno 'inciampi'...Forse siamo già al giornalismo 3.0? Ad ogni modo, se faccio presto, oggi butterò l'immondizia: state pronti! Sia mai sbagli bidone, potete vincere il Pulitzer!".
Che dire? Dalle dirette web streaming dell’incontro con Bersani e poi con Renzi al video fai da te del Sindaco di Roma sembra passato un anno luce ed invece è un nano secondo. Dalla politica in streaming perché i cittadini devono sapere al “oggi butterò l'immondizia: state pronti! Sia mai sbagli bidone, potete vincere il Pulitzer!” , e si non molto diversi nella sostanza dalla vecchia politica, in comune noi giornali nel mirino come sempre e in ogni latitudine del pianeta, informare, dare le notizie ai potenti di ogni colore da fastidio e se in Venezuela arrestano un giornalista perché diffonde il video del presidente Maduro che è contestato dal popolo, al sarcasmo della sindaca targata M5S, l’informazione da proprio fastidio.
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