Varoufakis spiega che l'esito del referendum di domenica 5 luglio "resterà nella storia come un momento unico in cui una piccola nazione europea si è ribellata alla stretta del debito". Per questo "considero mio dovere aiutare Alexis Tsipras a sfruttare come ritiene opportuno il capitale che il popolo greco ci ha garantito con il referendum di ieri".
L'ex ministro ha poi aggiunto che porterà "addosso con orgoglio il disgusto dei creditori" e ha sottolineato che "noi della sinistra sappiamo fare gioco di squadra, senza interessarci ai privilegi delle cariche", per cui "sosterrò appieno il premier Tsipras, il nuovo ministro delle Finanze e il nostro governo".
"Lo sforzo sovrumano per onorare il coraggio del popolo della Grecia e il famoso OXI (NO) che i greci hanno donato ai democratici di tutto il mondo, è solo l'inizio", ha concluso.
I leader di tutti i partiti greci si sono riuniti con Tsipras e il presidente della Repubblica greco Prokopis Pavlopoulos per valutare la situazione dopo la vittoria del 'no' al referendum e per decidere chi sostituirà Varoufakis. Secondo la stampa greca tra i nomi più gettonati c'è quello dell'attuale ministro dell'Economia Giorgos Stathakis e del capo dei negoziatori del governo greco con i creditori internazionali, Euclid Tsakalotos. Il candidato favorito dal governo greco sarebbe proprio Tsakalotos, precisa una fonte del governo citata dal quotidiano Ekathimerini.
Nessun commento da parte della Commissione europea sulle dimissioni di Varoufakis. Il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, si è limitato a spiegare che "spetta al governo greco scegliere un nuovo ministro". (adnkronos)