ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Giovedì, 22 Settembre 2016 14:38

Il circonciso

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Sono stato circonciso nella primavera del 2009 per ragioni mediche. Ero stato colpito da cerebropatia gongofila nell’autunno 2008. Dopo decine di esami specialistici era stata sollevata l’ipotesi che il mio cervello fosse destinato irreparabilmente a decomporsi.

Il sito www.tellusfolio.it ospita la cronaca che scrissi, contrario il mio amico piemontese Giuseppe Brunod, convinto che la riservatezza sarebbe preferibile in eventi così personali. Il quattro di ottobre, san Francesco, scrissi un biglietto, che deposi nell’urna delle preghiere nella chiesa dei frati francescani: mi arrendevo a sorella demenza, se questo era il destino, ma temevo l’atrocità di una fine di questo tipo.

Il Gran Giocattolaio mi mise alla prova. Ai primi di dicembre, il centro di eccellenza mondiale dell’ospedale san Matteo di Pavia mi rassicurò: il mio caso non era una cerebropatia gongofila. Si sarebbero dovute fare altre indagini, compresa la pratica della circoncisione –l’asportazione del circolo del prepuzio del pene-, per vanificare altre possibili anomalìe.

 

Fu un autunno terribile.

Godo, adesso, di non esser stato dentro nel circolo fatale e di averlo vissuto in modo virtuale.

Inizio l’autunno 2016 memore di quella esperienza, che mi fa riflettere sulla circoncisione religiosa.

Gesù ha detto che dobbiamo affrontare gli eventi consapevoli che tutto accade nel piano del Padre e tutto deve accadere senza che uno jota vada perduto. Dunque, la circoncisione prescritta dal patto dell’alleanza stretto da Dio con Abramo, mutata nel Battesimo con la nascita, morte e resurrezione di Gesù, permane nel circolo che distingue coloro che sono stati dati dal Padre al Figlio, come nell’ultima preghiera di Gesù:

Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che mi hai dato perché sono tuoi.

Gv., 17,9.

Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; perché tutti siano una cosa sola. Gv., 17, 20-21

Gesù ha pregato per i suoi seguaci di allora e per i suoi seguaci moderni. Non per il mondo! Dunque, ad onta dei teologi che fanno confusione con l’inferno vuoto e con la salvezza data a tutti, il circolo del bene resta diverso dal mondo.

Padre nostro….non abbandonarmi in tentazione, ma liberami dal male, am En.

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