ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Venerdì, 23 Settembre 2016 11:02

Conoscere e capire l'economia, non è difficile

Written by  Claudio Pisapia *
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Non è difficile. Mercoledì sera (21set2016) alla sala Estense abbiamo intuito due cose: che è possibile capire realmente come funziona il sistema e che in fondo appunto non è difficile.

Oggi stiamo operando scelte dettate non più dalla logica, non dalle necessità reali, e nemmeno dal senso di umanità ma dettate dalle esigenze di banche e multinazionali, dalle esigenze delle regole contabili e dai fogli di bilancio - perché, come ci hanno insegnato, tenere a posto i conti viene prima della vita delle persone.

Facciamo scelte non utili per noi ma solo perché sempre meno persone possano vivere al di sopra delle loro possibilità, creando soldi dai soldi e allargando la forbice della disuguaglianza.

Non è difficile. Possiamo farlo. Possiamo superare questa differenza che si è creata tra chi sa e capisce e il 99% della popolazione. Tra chi sa e usa questa conoscenza per succhiare le nostre risorse, quello che creiamo con il lavoro vero e con le nostre capacità intellettuali.

Ci siamo lasciati convincere che l'economia è materia difficile, di pochi e che è meglio lasciar fare agli esperti. L'abbiamo fatto ma, per noi, le cose non sono migliorate.

E loro, quelli che sanno, per abbattere il debito pubblico hanno svenduto il nostro patrimonio ricavandone in trent'anni nemmeno 100 miliardi E quel debito continua a salire mentre noi abbiamo perso gran parte della nostra ricchezza. E loro, ancora oggi, continuano a svendere ciò che ci appartiene, senza ripensamenti.

E sempre gli stessi hanno fatto la guerra allo Stato consegnandolo ai mercati in nome del liberismo più sfrenato, additandolo come sprecone e incapace di amministrare. Ma chi difende il cittadino se non lo difende lo Stato? I mercati finanziari, le banche? La macchina statale va migliorata non eliminata e il NOSTRO metro di giudizio deve essere il benessere dei cittadini non la sua capacità di tenere i conti in pareggio.

E alla fine del loro lavoro, certo, qualcuno ha vinto: oggi lo stato non decide più niente perché la politica la fa l'Ue, i burocrati, gli interessi sovranazionali. oggi, certo, qualcuno ha vinto: ma di sicuro non abbiamo vinto noi.

Il loro successo è stato creare la favola della scarsità della moneta. noi abbiamo cercato di mostravi, invece, che ciò che è difficile è: creare beni e servizi, perché ci vuole lavoro, impegno, intelletto. ma per creare moneta serve molto di meno.

Capite l'assurdita' della frase "non ci sono soldi"?. L'assurdità delle privazioni a cui siamo costretti da tanti anni? Hanno reso più difficile trovare i kg per pesare il pane che il pane stesso! Più complicato trovare i metri per misurare una strada che costruire la strada stessa!

Come essere affamati, ma circondati da panifici, cesti di pane, e di non poterne avere perché mancano i kg per poterlo pesare. l'unità di misura che diventa più importante di ciò che deve misurare.

Chi deve fornire questo denaro all'economia reale? E non pensate a cosa fareste per aumentare la vostra di ricchezza perché non e' vero che uno Stato funziona come una famiglia, uno stato non aumenta la sua ricchezza monetaria alzandosi la mattina e andando a lavorare, come fareste voi.

Cerchiamo di capire, allora, da dove arriva, guardiamo a quelle istituzioni che chiamano l'emissione di denaro in modo pittoresco come: Quantitative Easing! Ma qual'è la sostanza:

la sostanza è che schiacciando un tasto la Banca Centrale Europea crea 80 miliardi di euro al mese ma li da alle banche commerciali; e poi la FED che salva le banche e addirittura crea 180 miliardi di dollari nel 2008 per salvare l'AIG che è una compagnia assicurativa, nemmeno una banca; e ancora la Banca d'Inghilterra CHE crea 375 miliardi di sterline, ricompra i suoi BTP, cioè il suo debito pubblico, e lo annulla.

Miliardi, tanti, che si materializzano dal nulla ma non per avviare lavori pubblici, oppure per costruire gli ospedali e le scuole, o per creare posti di lavoro! I soldi ci sono, sono tanti, ma non sono per noi!

In fondo NON E' DIFFICE capirlo! Sono meccanismi che vediamo tutti i giorni anche se filtrati e modificati dalla cattiva informazione. Ma se lo facessimo dovrebbero smettere di prenderci in giro e quel flusso di denaro che adesso si ferma alle banche e ai mercati finanziari, a quell'1% della popolazione, arriverebbe anche a noi.

Questa e' l'essenza della truffa e la filosofia del liberismo: la giungla, la legge del più forte. Dove non c'è spazio per solidarietà, partecipazione, concorrenza onesta ma solo per la competitività, l'innovazione, la produzione incontrollata, la delocalizzazione, la globalizzazione cioè vince chi produce peggio, sfruttando lavoratori, eludendo le leggi perché: il costo per unità di prodotto possa scendere e l'utile salire.

Io spero che mercoledì sera siamo riusciti a trasmettervi qualcosa, in particolare la voglia di vederci più chiaro, di smetterla di delegare, di volervi informare perché questo è un momento cruciale. Chi doveva occuparsi di noi ha fallito ampiamente e per la prima volta non si riesce a vedere un miglioramento per le generazioni future.

Non siamo attori e non sappiamo recitare ma "se il divertimento vi è piaciuto, offritegli il vostro applauso e tutti insieme manifestate la vostra gioia" cit. Svetonio

* del Gruppo Cittadini Economia Ferrara

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