ANNO XVIII Maggio 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Martedì, 27 Settembre 2016 17:51

Matteo Renzi rilancia ponte sullo Stretto "siamo pronti"

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Milano -  È da sempre uno dei progetti più evocati e più forieri di polemiche: il Ponte sullo Stretto di Messina, sogno accarezzato nella Prima come nella Seconda Repubblica e che oggi emerge nella prima giornata di campagna elettorale per il referendum costituzionale. Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi rilancia a sorpresa l'idea per dare all'Italia, spiega, una nuova possibilità di creare occupazione e sviluppo.

​"Bisogna completare il collegamento tra Napoli e Palermo - dice Renzi da Milano, dove partecipa alla celebrazione dei 110 anni del Gruppo Salini. - un'operazione che porti 100 mila posti di lavoro e serva a togliere la Calabria dall'isolamento e ad avere la Sicilia più vicina". Il mondo imprenditoriale faccia la sua parte, aggiunge, e per quel che riguarda il ruolo del governo "noi siamo pronti, noi ci siamo".

Gli alleati di Ap esultano: l'idea l'abbiamo già fatta nostra da tempo. Anzi, la legge per sbloccare la realizzazione del Ponte sullo Stretto sia inserita nel calendario della Camera dei prossimi tre mesi. Ma a far capire che si sta per aprire il dibattito arriva la presa di posizione di Sinistra Italiana, che con Arturo Scotto parla dell'ennesimo spot elettorale da parte dell'esecutivo. "Da qui al 4 dicembre ne vedremo delle belle", presagisce Scotto, "Non potendo convincere gli italiani sulla bontà dello stravolgimento della nostra Carta costituzionale Renzi non farà altro che moltiplicare le promesse".
Il M5S, che in Sicilia ha appena concluso la sua kermesse, si concentra direttamente sulla campagna referendaria, con Alessandro Di Battista che, tramite l'immancabile facebook, invita con toni veterotestamentari: "Scegliete da che parte stare, se state dalla parte del no diamoci da fare che siamo Davide contro Golia!". Gli risponde Angelino Alfano: "Gli antirenziani che condividono la riforma costituzionale dovrebbero votare per l'Italia, non contro Renzi". Insomma, tutti dovrebbero concentrarsi solo ed esclusivamente sul quesito del 4 dicembre.

Il ponte che divide la politica

L'annuncio di Matteo Renzi di voler portare avanti il progetto per la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina divide la politica italiana. Area popolare propone di inserire la legge per sbloccare la realizzazione nel calendario della Camera dei prossimi tre mesi. Il capogruppo Maurizio Lupi ha sottolineato che "ora serve una legge che dica che il Ponte si realizzerà".

Sul fronte opposto  il senatore di Forza Italia, Altero Matteoli, già ministro delle Infrastrutture nell'ultimo governo Berlusconi: "Viene proprio da ridere di gusto" dice, "Adesso mi aspetto che anche i più riottosi nel Pd e nella sinistra, quelli che hanno urlato allo scandalo contro Berlusconi e il suo governo che il Ponte lo stavano costruendo, dicano di aver cambiato parere. Oppure che si siano piegati al volere dello statista fiorentino. Aspettiamo e vediamo".

Sulla stessa linea il capogruppo alla Camera di Sinistra Italiana, Arturo Scotto, secondo cui "con l'ennesima ‘sparata’ sul Ponte sullo Stretto, Renzi ha inaugurato la campagna referendaria. Da qui al 4 dicembre ne vedremo delle belle. Non potendo convincere gli italiani sulla bontà dello stravolgimento della nostra Carta costituzionale Renzi non farà altro che moltiplicare le promesse. Oggi il Ponte domani chissà". "Vorrei ricordare a Renzi che questa opera mai iniziata è già costata ai contribuenti italiani parecchi soldi" afferma, "Il tutto senza nemmeno una pietra posata. Saranno i cittadini calabresi e siciliani a dire di no ad un'opera pubblica buona solo per le clientele e per gli affari delle mafie e assolutamente inutile per lo sviluppo di quell'area. Renzi si preoccupi dello stato in cui si trova il nostro Paese e lasci stare le opere inutili".

"Renzi il finto rottamatore utilizza argomenti da Prima Repubblica", afferma Andrea Cioffi, capogruppo M5S in commissione Lavori pubblici al Senato "Promette che con il faraonico e senza senso ponte di Messina si realizzeranno 100.000 posti di lavoro. E i debiti per lo Stato? Sembrano le promesse di Berlusconi o quelle di Montezemolo per le faraoniche 'Olimpiadi di Roma 2024' che in realtà creerebbero solo debiti faraonici per lo Stato e Roma Capitale", aggiunge. "Ma è lo stesso Renzi che il 1 ottobre 2012 dichiarava 'continuano a parlare dello Stretto di Messina, ma io dico che gli otto miliardi li dessero alle scuole per la realizzazione di nuovi edifici e per renderle più moderne e sicure?", si chiede. "Il Ponte sullo Stretto di Messina è un opera inutile e costosissima. Quelle risorse vengano utilizzate semmai per finanziare misure di sostegno al reddito per ridare dignità a 9 milioni di cittadini o per le opere di manutenzione ed efficientamento energetico degli edifici pubblici e la manutenzione delle nostre strade", osserva ancora. 

"Un progetto ambizioso, necessario per lo sviluppo del Meridione. Insieme alla Salerno-Reggio Calabria, potrebbe rappresentare la spina dorsale su cui innestare il rilancio del Sud Italia" dice Gianfranco Librandi di Scelta Civica "Credo però che, vista la situazione ancora grave del nostro debito pubblico, non si debba aggiungere un capitolo di spesa così importante alle finanze statali. Per questo ritengo che si debbano coinvolgere esclusivamente i privati. Gli imprenditori sarebbero orgogliosi di partecipare a un progetto così ambizioso, che potrebbe diventare simbolico per il nostro paese e per il nostro sud e, allo stesso tempo, si verrebbero a creare business e posti di lavoro sani, a costo zero per lo Stato", conclude Librandi.

Dal mondo dlel'economia viene la cauta soddisfazione di  Natale Mazzuca, presidente di Unindustria Calabria:"conferma di una grande attenzione che il governo ha verso il Sud e in particolare verso la Calabria e la Sicilia, ma accanto a quest'opera maestosa, che è bene realizzare anche per non incorrere nelle penali previste, serve un sistema di trasporti integrato per le persone e le merci". "Però - dice all'Agi - accanto al ponte servono altre infrastrutture, come l'alta velocità ferroviaria, che non deve arrestarsi a Salerno, la nuova statale ionica, in alcuni tratti già realizzata; i collegamenti aeroportuali e portuali ed il completamento dell'A3 anche nel tratto fra Cosenza e Altilia Grimaldi, per il quale è previsto solo il restyling. Il Ponte - dichiara ancora Mazzuca - avvicinerà la Sicilia al Continente, ma sarà anche un'opera di grande importanza turistica per le due regioni coinvolte, un grande attrattore, per cui sarà un fattore di sviluppo". (AGI) 

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