ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Domenica, 09 Ottobre 2016 05:38

La presidenza delle Acli in Francia ha invitato i propri operatori di patronato eletti quali membri dei Comites a rassegnare le dimissioni

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In una missiva le ragioni della decisione maturata in seguito alle polemiche sulla presunta incompatibilità sollevate dopo le ultime elezioni dei Comitati

PARIGI – La presidenza delle Acli di Francia ha inviato una lettera indirizzata ai Comites e ai consoli italiani d’Oltralpe in cui si informa dell’invito rivolto ai propri rappresentanti, operatori del patronato Acli in Francia, eletti e membri dei Comites francesi a rassegnare le proprie dimissioni da tale incarico. Ciò – spiega la missiva – a fronte delle “polemiche sorte dopo le ultime elezioni dei Comites” sulla presunta incompatibilità tra “essere membro del Comites e appartenere ad una struttura di patronato”, riconducibili anche all’assenza di un “quadro normativo chiaro e definitivo” in proposito.

“Le Acli di Francia ritengono – prosegue il documento – più importante e dignitoso continuare a svolgere, come sempre, le attività sociali ed assistenziali così importanti per i nostri connazionali e di rilanciare e rinnovare il servizio di patronato anche a favore delle esigenze nate dalla ripresa dell’emigrazione giovanile italiana verso la Francia”, preferendo “difendere e rilanciare con forza il proprio ruolo di associazione popolare e, soprattutto, quello istituzionale del patronato Acli”.

La scelta è quella di “continuare ad operare con il patronato Acli Francia a favore di lavoratori, pensionati, famiglie e giovani emigrati per la tutela dei diritti in campo e il sostegno solidale”. “Sono questi i diritti che le Acli Francia ed il patronato Acli Francia intendono garantire ai propri connazionali e non certo – si legge nella missiva – le poltrone dei Comites”.

Viene inoltre ricordato come la presenza e l’impegno in terra francese risalga al 1949 e come esponenti delle Acli France eletti dai cittadini italiani residenti in Francia siano presenti in tutti i Comites francesi, escluso quello di Chambery. Si precisa inoltre come “gli Aclisti, non dipendenti del patronato, membri dei Comites o di altri organismi di rappresentanza degli Italiani residenti all’estero, continueranno ad applicare con maggior vigore il proprio impegno” rimanendo quindi membri attivi di tali organi.

In chiusura “l’auspicio che la nostra decisione sia un contributo di riflessione per coloro che si trovino in altre situazioni di presunta incompatibilità” e l’augurio ai Comites di continuare nella loro azione, assicurando il sostegno e la concreta collaborazione di tutte le Acli francesi. (Inform)

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