ANNO XVIII Ottobre 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Lunedì, 10 Ottobre 2016 00:31

Dipendenti dei patronati, dimettetevi dai Comites È l’invito delle Acli in Francia

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La presidenza delle Acli di Francia ha inviato una lettera indirizzata ai Comites e ai consoli italiani d’Oltralpe in cui si informa dell’invito rivolto ai propri rappresentanti, operatori del patronato Acli in Francia, eletti e membri dei Comites francesi a rassegnare le proprie dimissioni da tale incarico. Ciò – spiega la missiva – a fronte delle polemiche sorte dopo le ultime elezioni dei Comites sulla presunta incompatibilità tra essere membro del Comites e appartenere ad una struttura di patronato.

Le Acli di Francia ritengono – prosegue il documento – più importante e dignitoso continuare a svolgere, come sempre, le attività sociali ed assistenziali così importanti per i nostri connazionali e di rilanciare e rinnovare il servizio di patronato anche a favore delle esigenze nate dalla ripresa dell’emigrazione giovanile italiana verso la Francia, preferendo difendere e rilanciare con forza il proprio ruolo di associazione popolare e, soprattutto, quello istituzionale del patronato Acli.

La scelta è quella di continuare ad operare con il patronato Acli Francia a favore di lavoratori, pensionati, famiglie e giovani emigrati per la tutela dei diritti in campo e il sostegno solidale. Sono questi i diritti che le Acli Francia ed il patronato Acli Francia intendono garantire ai propri connazionali e non certo – si legge nella missiva – le poltrone dei Comites.

Infine auspicano che la loro decisione sia un contributo di riflessione per coloro che si trovino in altre situazioni di presunta incompatibilità e l’augurio ai Comites di continuare nella loro azione, assicurando il sostegno e la concreta collaborazione di tutte le Acli francesi.

A questo punto, sorge spontanea la domanda di chiedere alle Acli e ai patronati che operano sul territorio elvetico una loro presa di posizione su tale presunta incompatibilità.

Infatti nella Confederazione elvetica ci sono sette Comites e in tali organismi di rappresentanza degli italiani all’estero (anche se ha votato per essi solo il 3% degli aventi diritto) ci sono presidenti e dipendenti che lavorano all’interno di diversi patronati.

Pertanto, è necessario e fondamentale fare chiarezza sulla suddetta questione, altrimenti questo organismo dell’emigrazione risulterebbe, in molti casi, costituito da abusivi e ciò è un rischio che non possiamo permetterci.

Rocco De Luca

Ex segretario del Comites di Lucerna

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