ANNO XVIII Maggio 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Domenica, 12 Luglio 2015 16:15

Eurogruppo, ultimatum ad Atene "Riforme o stop al negoziato"

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Annullato vertice dei 28. Tsipras "accordo oggi se tutti vogliono"

Bruxelles - Si fa sempre piu' complicata la vicenda Grecia. Prima il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk che ha cancellato il Summit europeo in programma oggi a Bruxelles. Poi la bozza del documento dell'Eurogruppo che di fatto impone ad Atene riforme immediate, pena lo stop dei negoziati.

 

MERKEL, NO AD ACCORDO AD OGNO COSTO - Le discussioni fra i leader dell'Eurozona, al vertice che si aprira' alle 16 a Bruxelles, "saranno molto dure" secondo la cancelliera tedesca Angela Merkel. "E' molto difficile - ha detto - la situazione economica e' peggiorata negli ultimi mesi e si e' persa fiducia e affidabilita'": in ogni caso, ha aggiunto, la Germania non auspica "un accordo a ogni costo". Merkel ha aggiunto "so che i nervi sono tesi: bisogna torvare una soluzione che vada bene sia alla Grecia che alla zona euro", valutando se "le promesse della Grecia potranno portare al benestare per i negoziati: niente di piu' e niente di meno, vediamo se ce la faremo".

HOLLANDE: FRANCIA FARA' DI TUTTO PER ACCORDO STASERA - La Francia "fara' di tutto per trovare un accordo stasera e permettere alla Grecia di restare nell'Euro oltre che all'Europa di andare avanti", ha detto invece il presidente francese Francois Hollande. "Non c'e' una Grexit provvisoria: o c'e' o non c'e'. Dobbiamo trovare una concezione comune, la Grecia ha fatto sforzi e ora deve dimostrare che rispettera' gli impegni per avere il sostegno dell'Eurozona nel suo complesso".

JUNCKER: LAVORIAMO A SOLUZIONE - "Lavoreremo oggi ad una soluzione fino all'ultimo millisecondo. E spero che arriveremo ad una soluzione": lo ha detto il presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker.

DOCUMENTO EUROGRUPPO, "RIFORME O STOP A NEGOZIATO" - Non verranno ripresi i negoziati sulla Grecia fino a quando Atene non avviera' importanti riforme, in tema di Iva e di pensioni, e non fortifichera' l'indipendenza del suo uffiEcio di statistica. E' quanto si legge in una bozza del documento dell'Eurogruppo. Nessun accenno sulla possibilita' che la Grecia possa uscire temporaneamente dall'Euro, per un periodo limitato di 5 anni, cosi' come aveva chiesto il Ministro delle finanze tedesco Schaeuble. Tale documento dovrebbe essere la base di partenza per la discussione all'Eurosummit.

  Nel documento visionato dalla Reuters, si legge che le condizioni poste nel documento escludono di fatto i ministri dell'Eurogruppo a prendere una decisione, chiedendo di fatto un passaggio per il parlamento di Atene.

"L'Eurogruppo - si legge nella nozza - e' giunto alla cocnlusione che non ci sono ancora le basi per iniziare i negoziati su un nuovo programma". Per far partire il dialogo, i ministri vogliono che la Grecia proceda nella riforma dell'Iva e delle pensioni, ampli la sua base imponibile per incrementare le entrate e fortifichi l'indipendenza dell'Elstat, l'agenzia di statistica greca (come l'italiana Istat). "Solo successivamente all'attuazione di tali misure", si legge nella bozza del documento, si puo' quindi riprendere il negoziato. Resta in calendario alle 16 l'Euro Summit a 19 che "continuera' fino a quando concluderemo i colloqui sulla Grecia".

"TENSIONE DRAGHI-SCHAEUBLE" - La tensione in Europa sarebbe altissima al punto che la riunione dell'Eurogruppo sarebbe stata interrotta, la scorsa notte, per una discussione tenutasi tra il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble e il Presidente della Bce Mario Draghi.

Secondo quanto riferito da alcuni media greci, che a loro volta citano l'agenzia di stampa Ana, il Ministro tedesco avrebbe risposto cosi' a Draghi: "Non sono stupido" proprio mentre il numero uno dell'Eurotower stava spiegando un dettaglio sul debito di Atene.

Immediata la smentita della Bce: Non c'e' stato alcuno scontro tra Draghi e Schaeuble" ma si e' trattato solo di "uno scambio di vedute".

TSIPRAS, "ACCORDO POSSIBILE OGGI SE TUTTI LO VOGLIONO" -  "Possiamo raggiungere un accordo stasera se tutte le parti lo vogliono": lo ha assicurato il premier greco Alexis Tsipras, al suo arrivo al palazzo del Consiglio Europeo. "Sono qui per un compromesso onesto", ha spiegato Tsipras, "i cittadini vogliono un'Europa unita e non divisa".

RENZI, IMPENSABILE EUROPA SENZA ATENE - "Non posso immaginare un'Europa senza Grecia. Sarebbe un'Europa senza valori molto importanti e ance senza stile di vita", ha affermato il presidente dle Consiglio Matteo Renzi in un'intervista ad al Jazeera. Secondo Renzi il problema "non e' il debito greco. Il problema e' l'organizzazione dell'economia greca". "Penso che comunque abbiamo spintoil governo greco nella direzione gusta perche' non possiamo dire che ci sia una regola per i greci e un'altra per italiani, francesi e spagnoli".

PADOAN, "ORA AZIONI CONCRETE DA ATENE" - Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ha spiegato che "l'ostacolo piu' grande resta la mancanza di fiducia. Mi aspetto ora azioni concrete dal Governo greco per quelle misure che sono necessarie e per ricostruire quella fiducia necessaria che permetta la ripresa dei negoziati. Abbiamo perso cosi' tanto tempo, non ne possiamo perdere altro".

IL LUNGO NEGOZIATO DELL'EUROGRUPPO - I ministri delle Finanze dei 19 paesi dell'Eurozona continuano a negoziare a Bruxelles dopo lo stallo di ieri e la brusca interruzione decisa a mezzanotte, dopo 9 ore di colloqui.

La difficolta' del negoziato e' essenzialmente dovuta alla grave crisi di fiducia nei confronti del governo greco dopo cinque mesi di infruttuosi colloqui per lo sblocco dell'ultima tranche, da appena 7,2 miliardi, del precedente e secondo programma di aiuti internazionali.

In tutto, dal 2010, i partner dell'Eurozona, la Bce e il Fmi hanno erogato finanziamenti per circa 240 miliardi. Fra i grandi paesi, la Germania si conferma la piu' intransigente e durante la lunga riunione di ieri e' circolata la sua valutazione sulle riforme proposte da Atene, con l'ipotesi della creazione di un fondo di garanzia da 50 miliardi o anche di un'uscita temporanea (per 5 anni) dalla zona euro. Anche la Finlandia, che ha la meta' degli abitanti della Grecia (5,4 milioni), minaccia di porre il veto sul terzo piano di salvataggio: in ogni caso, se il premier Juha Sipila decidesse di appoggiarlo, il governo non avrebbe piu' la maggioranza e sarebbe destinato a cadere.
  Analogamente negativa e' un altro paese da 5,4 milioni di abitanti, la Slovacchia, il cui ministro dell'Economia ha escluso stamattina che ci sia un accordo a livello di Eurogruppo. (AGI)

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